Castellaccio di Monreale

Il Castellaccio di Monreale si trova in cima al Monte Caputo e domina un ampio panorama su tutta la Conca d’Oro e sui monti della valle del fiume Iato. La costruzione rappresenta l’unico esempio di monastero-fortezza presente nella Sicilia occidentale, poiché fu edificato per essere destinato a luogo di riposo per i monaci benedettini del vicino monastero di Monreale.
Le origini del castellaccio di Monreale risalgono al Re Guglielmo il Buono che lo fece realizzare nel XII secolo sul sito di una preesistente fortezza. La costruzione venne menzionata per la prima volta in un privilegio monrealese del 1182 come castellum. La sua storia è tuttavia attestata solo nel XIV secolo, poiché all’epoca fu coinvolta in alcuni eventi bellicosi. Nel 1370 l’esercito di Giovanni Chiaramonte causò seri danni alla struttura del castello, in seguito ad una battaglia contro un nucleo catalano affiancato dai monaci. Con una bolla di Papa Urbano V del 7 marzo di quell’anno viene infatti imposto al nobile di provvedere immediatamente alla riparazione del castello. Nel 1393 il castellaccio di Monreale ospitò Re Martino assieme al suo esercito che all’interno delle poderose mura della costruzione si sentiva al sicuro. Nei decenni successivi il castellaccio di Monreale perse la sua funzione militare e si presume che sia stato nuovamente abitato dai monaci benedettini, per poi essere completamente abbandonato nel Cinquecento. Nel 1788 il marchese di Villabianca Francesco M. Emanuele Gaetani così scriveva: «[…] serba (il monte Caputo) fin oggi nella sua cima il famoso Castellaccio, ossia Castello di San Benedetto, fabbrica de’ saraceni, fatta in forma di convento, con chiesa sorretta da colonne e con stanze di sacerdoti, sebbene queste oggi in rottami e ruine. Queste antichità religiose però si tengono istituite dal re Guglielmo il Buono […]. Fattosi di poi padrone di questo turrito edificio il conte Giovanni Chiaramonte, fu egli appunto, che da luogo di chiostro monastico lo ridusse di bel nuovo a fortezza, finché poi nel 1370 fu abbandonato e reso inutile affatto dai conti suoi successori, per non più dar campo a’ nemici di fortificarvisi».

Il Castellaccio di Monreale

Il castellaccio di Monreale, denominato anche Castello di San Benedetto, sorge a più di 700 metri d’altezza ed è raggiungibile a piedi, dopo aver percorso una trazzera panoramica. Nelle vicinanze sorgono i castelli di Cefalà Diana e di Vicari. Le mura del castello, possenti e massicce, erano intervallate da ben sette torrioni rettangolari che, assieme alle feritoie e alla torre d’ingresso con accesso a baionetta, conferivano alla costruzione l’aspetto di una vera e propria fortezza militare. Si accedeva al castellaccio di Monreale tramite tre porte d’ingresso di cui due sul fronte Nord, ed una sul lato opposto. All’interno vi sono due zone ben distinte: una residenziale con i vari ambienti che si dispongono attorno ad un cortile, ed una di tipo monastico con un chiostro con stilobati ed una cappella, edificata in parte su una cisterna, e di cui ancora oggi si possono ammirare le tre absidi.
Il castellaccio di Monreale nel 1897 fu acquistato dal Club Alpino Siciliano e sottoposto a restauro ad opera di Giuseppe Patricolo, uno dei restauratori palermitani più importanti dell’epoca ed oggi è sede di un rifugio alpino.

Riproduzione riservata



Informazioni aggiuntive

  • Epoca: XII secolo
  • Ubicazione: Monte Caputo
  • Proprietà: Privata
  • Condizioni: Discrete
Translate »
error: Contenuto Riservato.