Castello Normanno Svevo – Salemi

Il Castello di Salemi fu edificato immediatamente dopo la conquista della Sicilia da parte dei Normanni (1061-1091) che per la sua costruzione si avvalsero di manovalanza araba (tra il 1070 e il 1130). Per la datazione del monumento a tale periodo, ricopre molta importanza l’iscrizione I.C.N.C.R.I., che testimonia il nuovo cambiamento religioso in favore della fede cristiana, diffusosi nell’isola con l’arrivo dei Normanni e la conseguente sottomissione degli Arabi.

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Il Castello Normanno Svevo di Salemi

Alcuni storici, citando Diodoro Siculo, sostengono che in questo stesso sito già in epoca greco-romana esisteva una qualche fortificazione. La più antica testimonianza scritta dell’esistenza del Castello di Salemi risale al 1154 e si deve a Idrisi, geografo arabo di re Ruggero, che così scrisse:«Salemi è un casale molto vasto e popolato cui sovrasta un fortilizio sistemato in eccelsa posizione»

Il Castello di Salemi: architettura

La struttura organizzativa, i caratteri planimetrici, le tecniche costruttive usate mostrano oggi un edificio pertinente all’età sveva, o quanto meno riassestato in quell’epoca. L’architettura gotica di tipo cistercense di età federiciana sembra infatti aver influenzato la riorganizzazione del castello.
Il Castello di Salemi si presenta articolato intorno ad una corte centrale, quasi rettangolare, cinta da muri su tre lati e da un edificio abitativo lungo il lato sud-est, un salone rettangolare tripartito in un secondo momento e a cui si aggiunse un altro piano in età aragonese. Si caratterizza per la presenza di tre torri angolari, una tonda e due quadre. Una quarta torre esistente nell’angolo nord è probabilmente crollata nel XVII sec. Le volte interne sono ad ombrello ottagonale con costoloni in pietra intagliata, a botte leggermente ogivate, a crociera su finte colonne. La torre rotonda è formata da tre vani sovrapposti che si possono chiaramente individuare dall’esterno, grazie a tre marcapiani di pietra. L’ingresso al castello, lungo il lato ovest, è costituito da due archi acuti di diversa ampiezza, posti sullo stesso asse, separati da due fenditure entro cui scorreva la saracinesca.
Il Castello di Salemi era circondato almeno da una doppia cinta muraria. Non resta più traccia di tali mura ma esiste la memoria di almeno cinque delle porte che consentivano l’accesso alla città e di almeno tre torri di guardia ad essi sovrapposti. Gli ingressi di cui si ha notizia erano: “Porta Gibli”, “Porta Santa Maria”, “Porta Aquila”, “Porta Quercia” e “Porta Corleone”. Le torri di guardia erano invece quella adattata a campanile della Chiesa Madre, e quella trasformata in campanile della Chiesa di S. Antonino. Di una terza torre si ha notizia in seguito a dei lavori nel quartiere della Giudecca, e di cui non rimane traccia alcuna.
Nel corso degli anni si sono susseguiti diversi usi della struttura. Nel 1789 il comune vi costruì il carcere, poi demolito nel 1959. Tra il 1934 e il 1984 il Castello di Salemi ospitò la Biblioteca comunale. Bisogna ricordare poi che dalla torre tonda sventolò la prima bandiera tricolore dell’Italia unita. Addossata ai muri perimetrali della fortezza vi era anche una chiesa intitolata a S. Francesco di Paola adibita prevalentemente ad uso dei prigionieri perché potessero assistere alle funzioni religiose dall’interno della fortezza. Della chiesa non esiste più traccia.

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: Normanno-sveva
  • Ubicazione: Piazza Alicia
  • Proprietà: Comune di Salemi
  • Condizioni: Ottime (restaurato)
  • Informazioni: Museo – numero tel. (+39) 0924.982376
  • Visite: dal martedì al sabato 10.00-13.00/16.00-19.00
  • Costo biglietto: 2 € scolaresche; 3 € gruppi superiori alle 20 unità; 5 € persone singole o inferiori a 20 unità
    Per le visite, contattare il Museo al numero tel. (+39) 0924.982376. Il biglietto è valido anche per la visita al Museo
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