Pane Mafalda

Il pane tipico palermitano prende il nome di Mafalda ed è dedicato nientemeno che ad una principessa reale, pupilla di casa Savoia. Si tratta di un pane di semola di grano duro rimacinata che viene preparato secondo un’antica ricetta. Del pane Mafalda l’origine in realtà è incerta, c’è infatti chi dice che il pane risalga alla fine dell’Ottocento e che prenda il nome da Mafalda di Savoia, figlia del re d’Italia Vittorio Emanuele, alla quale fu dedicato da un panificatore catanese. Altre fonti invece attribuiscono la Mafalda agli Arabi, gli stessi che nell’isola portarono la giuggiulena (dall’arabo giulgiulan) o i cimini, come dir si voglia, ossia i semi di sesamo che si trovano cosparsi sulla superficie di questo pane dalla forma singolare. Gli Arabi approdarono nell’isola nell’827 apportandovi molte novità, soprattutto nella cucina. Ad esempio con il sesamo, le mandorle ed il miele erano soliti preparare un buonissimo torrone. I semi di sesamo sono infatti utilizzati sia nella preparazione di ricette dolci che salate.

Pani siciliani: pane Mafalda palermitana

La particolarità del pane Mafalda palermitana sta proprio nell’utilizzo dei semi di sesamo, ma anche nella forma che assume l’impasto dopo la lavorazione. Il pane viene infatti foggiato in diversi modi e normalmente si ricava da lunghi cilindri di pasta ripiegati a spirale. Ma di frequente si trova in commercio con le sembianze degli occhi di Santa Lucia e a forma di corona o di ventaglio. Forma a parte, al termine della cottura il pane Mafalda si presenta piuttosto morbido dentro, con una soffice mollica ed una sottile crosta dorata e puntinata di semi di sesamo, dall’aroma tostato e dal sapore delicato. Sarà per questo che la Mafalda è il pane più consumato in Sicilia.

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Pane Mafalda ricetta

Per preparare in casa il pane Mafalda basterà seguire la ricetta. Per la preparazione della Mafalda si utilizzano farina di grano duro rimacinata, lievito, malto e sale. Per prima cosa occorre sciogliere il lievito in acqua tiepida, con olio e malto, per poi impastarlo con la farina e il sale. Dopo che l’impasto ottenuto si è agglutinato, si mette a riposare. A questo punto si passa alla preparazione di un lungo cilindro che sarà modellato, ripiegato su se stesso a spirale. La parte superiore viene inumidita con acqua e cosparsa di semi di sesamo. Infine l’impasto si mette a riposare per almeno un paio di ore e successivamente si inforna.

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Informazioni aggiuntive:

  • Territorio: Palermo e provincia
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