Ape Nera Sicula

Tra i Presidi Slow Food dell’isola vi è anche l’ape nera sicula che ha popolato la Sicilia per millenni, fino agli anni Settanta, e che negli ultimi decenni è stata recuperata grazie anche al supporto di questa grande associazione internazionale no profit. A cavallo degli anni Settanta, infatti, gli apicoltori siculi hanno preferito importare le operose creature dal Nord Italia, poiché più consone a un’apicoltura di tipo commerciale. Il piccolo insetto nero, dalle lontane origini africane, che un tempo veniva allevato nei bugni di ferula, ha rischiato così l’estinzione.
Solo qualche anno più tardi l’Apis mellifera sicula è stata salvata, grazie agli studi e alle ricerche di un entomologo siciliano Pietro Genduso, che trasmise la sua passione a Carlo Amodeo, tuttora allevatore di api sicule, e dopo che alcuni esemplari sono stati ritrovati nei bugni in un baglio di Carini, dove un massaro produceva il miele ancora con metodi antichi. Fu così che l’ape nera venne portata in isolamento sulle isole di Ustica, Alicudi, Filicudi e Vulcano per la sua riproduzione in purezza. In seguito, è stato impostato un progetto finanziato dalla Regione Sicilia, che ha visto la collaborazione di alcuni istituti di ricerca, per avviare la riproduzione dell’ape sulla terraferma, in particolar modo nell’area nord-occidentale dell’isola, nelle province di Palermo, Trapani ed Agrigento.

Ape Nera Sicula Slow Food

Una delle particolarità dell’Apis mellifera siciliana o Ape Nera Sicula è che è particolarmente forte e resistente, possiede un maggior numero di geni e a differenza dei suoi simili, sopravvive meglio ai cambiamenti climatici. Ma non solo. A quanto pare le api nere sicule risultano essere anche più docili rispetto alle altre api, tant’è che i produttori riescono ad estrarre il miele dalle arnie, senza indossare le maschere di protezione. E questo avviene perfino quando fa molto caldo. Infatti, questa razza autoctona dell’isola riesce a produrre il miele anche con le alte temperature, tipiche della Sicilia, quando invece le altre api si bloccano. Il miele di ape nera sicula è molto ricercato e apprezzato dai veri intenditori. Ma l’ape nera sicula non si ferma nemmeno con il freddo, poiché sviluppa la covata tra dicembre e gennaio evitando così il blocco della covata invernale, cosa che invece accade nelle altre api e, a differenza di queste, consuma meno miele, nonostante il nettare degli dei che fornisce abbia le stesse caratteristiche organolettiche di quello prodotto dai suoi simili.

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Informazioni aggiuntive:

  • Territorio: Province di Palermo, Trapani e Agrigento
  • Riconoscimenti: Presidio Slow Food
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