Eremo di San Pellegrino – Caltabellotta

Dall’alto di una rupe, l’eremo di San Pellegrino appare in tutta la sua bellezza appena fuori dal centro abitato di Caltabellotta e lo si raggiunge dopo aver percorso una lunga scalinata. Da quassù si gode un panorama unico che abbraccia le campagne attorno.
L’eremo di San Pellegrino è uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia di Caltabellotta. Fu realizzato su una precedente costruzione normanna, a sua volta  edificata sui resti di un fortilizio arabo e sul sito in cui la leggenda colloca la vicenda del trionfo del Santo Vescovo sul drago divoratore.

L’Eremo di San Pellegrino di Caltabellotta

La tradizione vuole che il Santo sia sbarcato sulle coste agrigentine, inviato da Pietro  in Sicilia per convertire il popolo alla fede cristiana. Pellegrino giunse così a Triocala, l’antica Caltabellotta. Qui, in una caverna del monte, viveva un grande drago che terrorizzava il paese e gli abitanti, per quietarne la fame, tutti i giorni gli offrivano un fanciullo estratto a sorte tra la popolazione. Si narra che Pellegrino riuscì a salvare un fanciullo dalle fauci del drago e che, con il suo miracoloso bastone, sia riuscito a ricacciare il mostro nelle viscere della terra.

Il Santuario di Caltabellotta

Del complesso anacoretico fanno parte due profonde grotte legate al culto del Santo che, con molta probabilità, furono la sua originaria dimora. Nei pressi delle grotte sorse un convento, nel quale dimoravano gli eremiti votati a Pellegrino. La sua fondazione risale al Seicento.
Accanto all’eremo, nella parte più alta del  monte, fu invece realizzata una piccola chiesa, alla quale si accede dopo aver oltrepassato uno splendido portale in stile barocco, sormontato da un medaglione raffigurante San Pellegrino. L’edificio di culto risale al Settecento. L’interno si sviluppa su un’unica navata e sotto il pavimento di maiolica conserva una piccola cripta con stucchi e quadri. Altri quadri sono presenti nelle pareti della navata della chiesa, oltre a due altari in marmo con statue. Sopra uno di questi si possono ammirare i pani che dal Santo sono stati trasformati in pietre. Sull’altare maggiore realizzato con marmi policromi, è collocato  il simulacro ligneo di San Pellegrino del Settecento, tra stucchi e colonne tortili. L’eremo di San Pellegrino fu ristrutturato e ingrandito nel XVIII secolo e nella stessa epoca è stato decorato con affreschi. Da una porta laterale della chiesa si accede alle due grotte che si trovano in due livelli diversi, una delle quali è abbellita con affreschi. Conservano antichi pannelli di maiolica, un piccolo altare, nicchie scavate nella roccia e suppellettili e nel tempo furono dei veri e propri luoghi di culto. Di recente l’eremo di San Pellegrino è stato sottoposto a lavori di restauro.

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