Grotte della Gurfa – Alia

In provincia di Palermo, nei pressi del comune di Alia, sorge la Thòlos più grande del Mediterraneo le cui origini sono avvolte nel mistero. C’è infatti chi ha ipotizzato che questa sia stata la tomba del leggendario Minosse, re di Creta, morto nell’isola durante l’inseguimento di Dedalo e di cui narrano gli storici del passato, come Tucidide e Diodoro Siculo.
La thòlos fa parte delle Grotte della Gurfa di Alia che costituiscono un vero e proprio monumento di architettura rupestre, essendo completamente scavate sulla parete di una collina composta da rossa arenaria. Non si conosce ancora chi le abbia ideate e quali tecniche e strumenti siano stati utilizzati per scavarle nella roccia, e neppure la data di costruzione e la loro originaria destinazione d’uso. Probabilmente vi si svolgevano riti sacri e risultano essere state utilizzate dai contadini del luogo fino alla metà del secolo scorso come deposito.

Le Grotte della Gurfa di Alia: storia e architettura

Quello che è certo è che la storia delle Grotte della Gurfa di Alia ebbe inizio migliaia di anni prima di Cristo e che il toponimo risale all’epoca della dominazione da parte dei musulmani, che utilizzarono le grotte come deposito per il grano. Il termine gurfah in arabo equivarrebbe infatti alla parola  “stanza ai piani superiori” e in Africa del Nord ancora oggi esistono insediamenti che mantengono tale nome per indicare i granai. La Gurfa fu citata per la prima volta nel 1150. Si trattava di un “popoloso e florido” casale arabo posto nel mezzo di un importante assetto viario e in quell’anno il re Guglielmo ne fece dono all’ospedale di S. Giovanni dei Lebbrosi di Palermo.
Le grotte di Alia sono simili a quelle elleniche datate attorno al 1400 a.C. ed in particolare al tesoro di Atreo di Micene, nota come tomba di Agamennone e, in Beozia, quello di Orchomenos, che fu la patria del mitico re Minyas, e di cui riprendono la tipologia con il grande ambiente a thòlos ed il foro sulla sommità della copertura cupoliforme.
Gli ambienti delle grotte della Gurfa scavati nella roccia sono disposti su due distinti livelli. Un paio di ingressi consentono l’accesso diretto dall’ampio spiazzo al livello inferiore, dove trovano posto due grandi vani, diversi per dimensioni e tipologia, comunicanti tramite una galleria. Il primo si sviluppa su pianta quadrangolare con copertura a due spioventi, il secondo invece costituisce l’ambiente a thòlos monumentale delle grotte della Gurfa, con la camera funeraria dal tetto “a tenda”, la cui tipologia contribuisce ancora oggi a mantenere alto l’interesse intorno al complesso. Si presenta a forma circolare, con una scala intagliata nella roccia che conduceva al primo livello, e sorprende per le notevoli dimensioni e per il singolare profilo campaniforme culminante in un foro centrale. Misura oltre 12 metri di diametro ed è alto circa 16 metri.
Altrettanto suggestivo è il primo piano delle grotte di Alia che si raggiunge attraverso una scala esterna che conduce ad altri piccoli ambienti comunicanti tra di loro illuminati da varchi aperti sulla parete rocciosa, e ad alcune vasche di raccolta delle acque piovane. Un piccolo pozzo mette in comunicazione un ambiente del livello superiore con la stanza del piano terra dal tetto a due spioventi. Dall’ultima stanza si accede ad un corridoio che si affaccia dentro il grande ambiente a thòlos, in corrispondenza di quello che doveva essere il secondo dei tre livelli creati all’interno del grande ambiente sottostante.

Visita alle Grotte della Gurfa

La carenza di documentazione e la mancanza di evidenze archeologiche riguardanti le grotte della Gurfa di Alia, hanno spinto gli studiosi a formulare le più svariate ipotesi sull’origine del complesso. Dall’esame di alcuni materiali sedimentati nell’interno dei cunicoli, si è stimata la  loro realizzazione attorno al IV-V millennio a.C.. Tesi che sarebbe avvalorata dalla compresenza sul sito di una necropoli risalente all’età del rame. Tuttavia, sulla base del rinvenimento sulla parete esterna di due iscrizioni fenicie, c’è pure chi ha sostenuto che gli ambienti del primo piano siano stati realizzati proprio dal popolo semita. Altri storici infine hanno collocato l’opera all’epoca tardo-bizantina, se non addirittura al Medioevo.
Per la visita alle Grotte della Gurfa di Alia si invita a contattare l’Ufficio Turistico.

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: Età del Rame
  • Ubicazione: Contrada Gurfa
  • Proprietà: Comune di Alia (PA)
  • Informazioni: Tel. (+39) 091 8219528

 

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