L’area archeologica di Paliké, situata in località Rocchicella nel territorio di Mineo, rappresenta uno dei siti più importanti e suggestivi della Sicilia antica. L’area archeologica si trova in contrada Rocchicella, adagiata su un suggestivo contrafforte di origine basaltica che domina la vallata del fiume Margi, a circa un chilometro da Palagonia. Sebbene geograficamente vicina a quest’ultima, dalla prima metà del Novecento il sito è stato ufficialmente incluso nel territorio comunale di Mineo.. Arroccato su questo promontorio naturale, il sito è considerato il luogo più sacro dei Siculi, popolazione autoctona dell’isola. Qui, secondo lo storico Diodoro Siculo, Ducezio, il celebre condottiero siculo, fondò nel 453 a.C. la lega delle città sicule contro l’espansionismo di Siracusa. Il sito si sviluppa attorno al santuario dei Palici, divinità gemelle del sottosuolo, profondamente radicate nel culto indigeno e successivamente inserite nel pantheon greco. Per la sua importanza religiosa, politica e strategica, Paliké fu anche sede di giuramenti solenni, oracoli e rifugio per gli schiavi fuggiaschi, diventando un simbolo della resistenza culturale dei Siculi.
Il Santuario dei Palici e l’eredità di Ducezio
Il santuario dei Palici fu costruito ai piedi dell’altura dove sorgeva l’antica città di Paliké, ed è oggi riconosciuto come il santuario più importante dei Siculi. Le più antiche strutture risalgono all’età arcaica, ma fu nel V secolo a.C., probabilmente per iniziativa di Ducezio, che il sito assunse una forma monumentale con portici, sala da banchetto e aree cerimoniali. A partire dal 1995, le campagne di scavo della Soprintendenza di Catania hanno confermato una frequentazione millenaria dell’area, dall’epoca mesolitica fino al periodo svevo. Nei pressi del lago che si apre ai piedi della Rocchicella, sono stati portati alla luce due edifici di culto di grande interesse. Il primo, più antico, è una struttura sacra risalente al VII secolo a.C.; il secondo è un’elegante costruzione lunga circa 25 metri, probabilmente un tempietto, databile alla fine del V secolo a.C. Quest’ultimo è realizzato in blocchi di arenaria finemente squadrati, alcuni dei quali decorati con raffinate modanature architettoniche, che testimoniano l’elevato livello artistico raggiunto in quell’epoca.
Da questo antico edificio sacro parte una scalinata intagliata nella roccia, che conduce fino all’acropoli situata sulla sommità della Rocchicella. Qui sorgeva probabilmente l’antica Paliké, la città fondata – secondo lo storico Diodoro Siculo – da Ducezio. Sull’acropoli della città, sono ancora visibili i resti delle fondazioni di un tempio e una porzione della cinta muraria orientale, realizzata con la tecnica a telaio. Questi elementi, insieme al paesaggio circostante e alla presenza del santuario dei Palici, rendono il sito di Paliké un luogo unico dove storia, mito e archeologia si fondono in uno scenario di grande suggestione. Tra gli elementi di maggior fascino figurano anche le tombe a grotticella, simili a quelle di Pantalica, e i resti archeologici visibili nei vari strati della zona sacra. Il sito fu teatro anche della rivolta degli schiavi del 204 a.C. e della seconda guerra servile, eventi che ne rafforzano il valore simbolico e storico nella Sicilia antica. Secondo alcune teorie, Paliké potrebbe essere l’antenata dell’attuale Palagonia, il cui nome significherebbe “Palica Nea” o “Nuova Palica”.
Un parco archeologico vivo: tra rovine, sentieri e Antiquarium
Oggi l’area archeologica di Paliké di Mineo è un sito protetto e aperto al pubblico, grazie all’intervento della Regione Siciliana. Percorsi ben tracciati conducono i visitatori tra le rovine del santuario, le grotte sepolcrali scavate nella roccia e le testimonianze lasciate dalle civiltà che si sono succedute nel tempo. Il cuore del sito è rappresentato dall’Antiquarium di Paliké, dove sono esposti reperti significativi emersi durante gli scavi: strumenti litici preistorici, ceramiche, iscrizioni e frammenti architettonici. Paliké è molto più di un sito archeologico: è un luogo simbolico di identità siciliana, memoria della resistenza indigena, ponte tra mito e storia. Un tempo minacciato da incuria e “tombaroli”, oggi è finalmente restituito alla comunità e ai viaggiatori curiosi di scoprire una Sicilia antica, nascosta e profondamente spirituale.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: IV sec.a.C.
- Ubicazione: C.da Rocchicella
- Proprietà: Regione Siciliana
- Informazioni: Tel. (+39) 3315771468
- Costo biglietti: gratuito