Castello di Chadra – Francofonte

Il Castello di Chadra, oggi ridotto a pochi affascinanti ruderi, sorge in contrada Gàdera, immerso nella campagna a nord-est di Francofonte. La sua costruzione risale agli inizi del 1300, quando Giovanni de Lamia di Lentini, cavaliere (miles) dell’epoca, decise di edificare una fortezza su una porzione del feudo appartenente alla sua famiglia, situata nei pressi di un torrente. All’epoca, infatti, il casale di Càdera (o Chadra) era un feudo condiviso tra le famiglie De Lamia e Mortillaro.
Nel 1307, Giovanni de Lamia avviò i lavori e già nel 1309 la sua famiglia ottenne il possesso completo del territorio. I De Lamia mantennero il controllo del castello e del casale di Chadra (o Càdera) fino al 1392, anno in cui Nicolò De Lamia fu privato dei beni per confisca da parte della Regia Camera. Due anni dopo, nel 1394, il feudo passò a Berengario Cruyllas.
Gravemente danneggiato dal terremoto del 1542, il complesso fu con ogni probabilità restaurato dai nuovi proprietari. Tuttavia, il devastante sisma del 1693 ne decretò il declino definitivo, lasciando oggi solo testimonianze silenziose di un passato ricco di storia.

Castello di Chadra: Architettura

Il Castello di Chadra, noto anche come Castello di Gàdera, fu edificato nei pressi del torrente Canale, che ne garantiva una naturale protezione sul lato orientale. A nord, la difesa era affidata a due fossati paralleli, di cui il più esterno probabilmente non venne mai completato. Più che una roccaforte tradizionale, si trattava di un baglio fortificato dalla pianta rettangolare irregolare, dominato da una maestosa torre mastra, attorno alla quale si sviluppava un cortile interno cinto da mura e a cui si accedeva tramite una piccola rampa di scale scavata nella roccia. Il muro perimetrale era dotato di camminamenti ricavati con una risega sul lato interno, oggi quasi completamente scomparsi, ad eccezione di pochi tratti ancora visibili.
La torre mastra, collocata sul lato occidentale del cortile, si sviluppava su tre piani più un terrazzo merlato, raggiungendo un’altezza di circa 15 metri. Le sue mura spesse un metro e mezzo avevano un solo ingresso, rivolto verso il cortile, caratterizzato da un arco a tutto sesto in pietra calcarea. L’ingresso al fortilizio, posto sull’angolo nord-est, aveva la forma di un avancorpo, che conduceva a un primo cortile più piccolo, forse protetto da una torretta di guardia.

Lungo la trazzera che conduce al Castello di Chadra si trova una grotta conosciuta localmente come “Rutta ra Pupa” (Grotta della Bambola). Si tratta di un ambiente unico, con un’abside sul fondo e tracce di affreschi lungo le pareti, elementi che fanno ipotizzare un originario uso come luogo di culto. La chiesetta rupestre era con tutta probabilità collegata al castello e all’insediamento rupestre circostante. Intorno alla zona in cui sorge il castello si estende infatti un ampio villaggio rupestre di epoca bizantina, costituito da grotte artificiali di varie dimensioni, utilizzate come abitazioni, oratori, chiese e catacombe. Alcune cavità presentano pilastri scolpiti direttamente nella roccia, mentre il sito di maggiore interesse sembra essere una grande cavità riconducibile a una basilica rupestre. Questo articolato insediamento si estende anche nell’area sottostante al castello, confermando l’importanza storica e religiosa del complesso di Chadra.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaXIV secolo
  • UbicazioneC.da Gàdera
  • Proprietà: Privata
  • CondizioniPochi ruderi
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