Castello di Ossena – Lentini

Il Castello di Ossena si trova nei pressi di Lentini, in provincia di Siracusa, sulla sommità di una collina che domina il paesaggio circostante. Circondato da profonde valli e da antichi insediamenti, il sito conserva ancora oggi le tracce di una lunga storia che intreccia epoche diverse: dalla preistoria, con le tombe della necropoli, al Medioevo, quando l’area fu fortificata per esigenze difensive. Oggi i resti del castello, insieme alle grotte e agli ipogei presenti nella zona, rappresentano un patrimonio di grande interesse archeologico e storico.

La storia del castello di Ossena

Le prime notizie di Ossena risalgono al 1093, quando viene ricordato come un piccolo abitato rurale, probabilmente un casale. Documenti successivi del 1296 e 1310 confermano il ruolo agricolo e comunitario della zona, fino al 1354, quando lo storico Michele da Piazza lo cita come “arx”, cioè una fortezza. Ciò lascia supporre che proprio in quel periodo fosse stato costruito un castello per garantire la sicurezza e il controllo del territorio. La sua storia, però, fu segnata da eventi drammatici: gravemente danneggiato dal terremoto del 1169, venne restaurato e resistette persino all’assedio francese del 1675, ma fu definitivamente raso al suolo dal disastroso terremoto del 1693.

L’architettura della fortezza

I ruderi del Castello di Ossena si presentano oggi frammentari, ma rivelano ancora l’impianto originario di una struttura difensiva articolata intorno a due torri. La prima, isolata e a pianta quadrata, conserva un’altezza residua di circa un metro, con lati di dieci metri e mura spesse un metro. La sua muratura, realizzata con un doppio paramento di blocchetti appena sbozzati, è rinforzata da frammenti di tegole e laterizi, legati con una malta che contiene inclusioni vulcaniche. All’interno si distingue un suggestivo cunicolo circolare, del diametro di un metro, scavato nella roccia che probabilmente aveva funzioni di approvvigionamento o difesa. A nord della torre, a consolidarne la stabilità, corre ancora un muro di terrazzamento lungo venti metri e alto due, costruito con la stessa tecnica muraria.
La seconda torre, situata quindici metri più a nord-ovest, presenta dimensioni e forma simili, ma una tecnica costruttiva diversa: blocchetti irregolari di arenaria, privi di laterizi di rinforzo. Oggi i suoi resti emergono per non più di mezzo metro dal piano di calpestio. Scavi e crolli successivi hanno messo in luce una profondità muraria di circa cinque metri, tanto alterata da suggerire la trasformazione della struttura in una cisterna. Ai piedi della collina si trovano inoltre grandi ipogei, antiche latomie greche che in epoca medievale furono trasformate in polveriere.

Grotte e necropoli

Il sito di Ossena non è importante solo per il suo castello, ma anche per la presenza di una vasta necropoli preistorica. Le tombe, risalenti all’età del Bronzo antico e attribuite alla cultura di Castelluccio, presentano facciate monumentali con finti pilastri e cornici rettangolari concentriche. Accanto a esse, si trovano tombe a grotticella più tarde, databili tra la fine del Bronzo recente e l’inizio dell’età del Ferro. Interessanti anche le numerose grotte disseminate sul rilievo, alcune delle quali mostrano tracce di frequentazione di epoca bizantina e arabo-normanna. Particolarmente suggestiva è la cosiddetta “a rutta ra’ pupa”, un antico oratorio rupestre con resti di affreschi, situato poco sotto i ruderi del castello.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaXIV secolo
  • UbicazioneC.da Ossena
  • CondizioniPochi ruderi
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