Il Castello Branciforti sorge nella parte alta del paese di Raccuja, in una posizione strategica. Da quassù si poteva controllare la Regia trazzera che attraversava i Nebrodi.
Storia del Castello di Raccuja
Il Castello di Raccuja risale al Medioevo, epoca in cui fu fatto edificare dal conte Ruggero d’Altavilla su antiche preesistenze romane. Con i Bizantini fu adibito a carcere e con molta probabilità vi fu imprigionato anche il vescovo di Agrigento, come si desume dal manoscritto Liber de Regno Siciliae dell XII secolo del letterato medievale Ugo Falcando.
Tuttavia in quel periodo il castello di Raccuja era posto più a monte dell’attuale costruzione. In seguito, sotto gli Aragonesi fu trasformato in residenza signorile. Nel corso dei secoli l’edificio è stato infatti sottoposto ad ampliamenti e modifiche, ed ha così perso il suo originario aspetto di fortilizio. Fu infatti residenza delle varie famiglie nobili che si sono succedute nel possesso del feudo di Raccudia. Il nome di Raccuja compare per la prima volta in un documento datato 1271, sotto la dominazione Angioina e in quegli anni Raccuja era sottoposta al controllo del monarca. Dopo i Vespri Siciliani il possesso regio di Raccuja fu ceduto alla famiglia Orioles, che lo detenne sino al XVI secolo. Con gli Orioles il castello venne ingrandito ed ampliato per ospitare la famiglia del feudatario.
Castello di Raccuja: architettura
Un tempo il centro abitato era circondato da una cortina muraria, che prendeva inizio proprio dal castello. Le mura erano complete di porte e di ben sette torri ed erano dotate di un cammino di ronda che consentiva il rapido passaggio dei soldati. La fortezza inoltre si presentava molto più grande di quella attuale e, tramite il suo torrione cilindrico, era collegata al vicino monastero dei padri carmelitani calzati, oggi scomparso.
L’impianto del castello di Raccuja è costituito da un corpo parallelepipedo che si sviluppa su due livelli con corte retrostante, lato monte, dove è presente un pozzo di fattura romana. In origine comprendeva quattro ali murarie adibite ad alloggio del signore. Di epoca romana sono anche l’arco in arenaria della sala di rappresentanza, i due mascheroni apotropaici con funzione di scacciare il malocchio presenti sulla pietra da balestriere, e nell’angolo destro dell’arco che dal cortile immette allo scalone principale. Il piano terra comprende due zone, di cui in una trovavano posto i magazzini e i locali per le truppe, messi in comunicazione tra loro tramite una serie di archi a tutto sesto. Nella zona opposta sorgevano le carceri. Il piano terra della torre accoglie un ambiente con una volta a pseudo-cupola che dall’Ottocento in poi funzionò come dormitorio per i detenuti. Un grande scalone in pietra arenaria conduce al piano superiore. Dopo aver oltrepassato un portale con lo stemma marmoreo dei Branciforti, si entra nel salone di rappresentanza,che costituisce la sala più grande del castello e si caratterizza per la presenza di un camino in pietra, un ampio arco a tutto sesto ed una volta a lunette sorrette da peducci in arenaria. Nello stesso livello si trovano gli ambienti adibiti ad alloggio dei signori e le cucine.
Il Castello Branciforti di Raccuja ospita la Biblioteca comunale.
Riproduzione riservata
- Prospetto principale
- Prospetto lato monte su corte
- Prospetto laterale
- Pozzo di fattura romana
Informazioni aggiuntive
- Epoca: XI secolo
- Ubicazione: Piazza Castello
- Proprietà: Comune di Raccuja
- Condizioni: Buone