Castello di Rometta

Il castello di Rometta non era un semplice edificio difensivo, ma una vera e propria città fortezza, la cui importanza derivava soprattutto dal sito su cui fu costruito. Situato su un poggio roccioso al centro dell’abitato, il complesso dominava un territorio circondato da vallate scoscese e precipizi naturali, che lo rendevano quasi inespugnabile. In alcuni momenti della storia venne persino considerato l’acropoli di Messina, rifugio sicuro per la popolazione ogni volta che incombeva il pericolo di un assalto straniero. La natura, unita all’ingegno umano, fece di Rometta uno dei baluardi più resistenti di tutta la Sicilia. Le cronache medievali raccontano infatti di assedi lunghissimi e sanguinosi, che misero a dura prova la città senza riuscire a piegarne subito la resistenza. Ancora oggi, passeggiando tra i ruderi, si percepisce l’imponenza che la fortezza doveva avere nei secoli passati, quando appariva come una compatta massa urbana protetta da alte mura e accessibile soltanto da due porte: Porta Castello a nord-est e Porta Terra o Porta Milazzo a sud, l’unica rimasta percorribile.

Castello di Rometta: vicende storiche e gli illustri ospiti

La storia del castello di Rometta si intreccia con quella della Sicilia e dei popoli che la dominarono. Greci, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni lasciarono ciascuno il proprio segno nelle strutture difensive, adattandole secondo le conoscenze militari del tempo. Celebre è la conquista araba del 925, guidata da Ibn Ammar, che dopo oltre un anno di assedio riuscì a piegare l’orgogliosa resistenza della città. Nei secoli successivi, la fortezza mantenne un ruolo di primo piano: fino alla fine del Trecento fu residenza del capitano della città e nei secoli XVI e XVII venne armata con pezzi di artiglieria, segno della sua persistente funzione militare. 
Un edificio centrale del complesso era il Palatium, risalente probabilmente al XIII secolo, che univa le funzioni di mastio difensivo a quelle di sontuosa dimora civile. Qui, secondo la tradizione, soggiornò più volte l’imperatore Federico II di Svevia, soprattutto nei periodi estivi o quando Palermo era colpita da epidemie. Le fonti scritte annoverano il Palatium tra i beni della Corona del Regno di Sicilia, adibito a residenza ufficiale del Capitano di Città, diretto rappresentante del sovrano nelle città demaniali. Lo storico Vito Amico, visitandolo nel 1750, ne rimase colpito: descrisse un edificio magnifico, con muraglie di pietra solida, volte imponenti, una grande cisterna per l’acqua piovana e sale ornate con decorazioni pittoriche e scultoree. Ancora nel Settecento la cisterna veniva utilizzata dagli abitanti, a conferma dell’efficienza e della solidità della struttura.

L’architettura della città fortezza

Dal punto di vista architettonico, il castello di Rometta si presentava come un imponente complesso fortificato. Occupava un’area di circa 1.400 metri quadrati, con un corpo principale lungo 70 metri e largo 20, circondato da un muro di cinta spesso oltre un metro e mezzo, che fungeva anche da contenimento per le frane del poggio. Al centro sorgeva un cortile con una grande cisterna, cuore vitale della fortezza. L’accesso al Palatium era monumentale: una grande arcata sormontata dallo stemma regale e da un orologio introduceva a un corridoio centrale da cui si aprivano uffici e sale di rappresentanza, mentre al piano superiore si trovavano diciotto stanze e ambienti di servizio. All’interno, gli addobbi erano sontuosi, con scene di caccia affrescate e arredi di grande valore, oggi purtroppo perduti, ad eccezione di una cassapanca custodita nel palazzo municipale. 
Il complesso comprendeva inoltre torri di guardia, tra cui la Torre Carceraria, costruzione solida in pietra squadrata che fungeva da torre-vedetta e in seguito venne utilizzata come prigione per i condannati a morte. L’apparato murario era realizzato in blocchi di pietra calcarea alternati a filari di mattoni, secondo tecniche costruttive perfezionate nei secoli e rinforzate dagli architetti militari spagnoli. Oggi restano soltanto pochi ruderi, in particolare alle estremità, ma la grandiosità della città fortezza emerge ancora con forza. Visitare il castello di Rometta significa immergersi in un luogo che ha segnato la storia siciliana, un baluardo di resistenza e potere, e che continua a raccontare, attraverso le sue pietre, l’eco di un passato glorioso.

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: IX secolo
  • Ubicazione: Parco Federico II
  • Proprietà: Comune di Rometta
  • Condizioni: Ruderi consolidati
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