Castello Chiaramonte – Siculiana

Il Castello Chiaramonte di Siculiana si erge maestoso sull’estremità rocciosa di un promontorio che domina il borgo e l’intera vallata sottostante. Situato in provincia di Agrigento, questo antico maniero è uno dei simboli storici della Sicilia medievale e rappresenta ancora oggi una delle attrazioni più suggestive del territorio. La sua posizione strategica e la conformazione del terreno, con le mura che cadono a strapiombo sulla roccia, ne fecero per secoli una rocca imprendibile. Forse sorto sull’area dell’antica Cena romana, il castello offre ai visitatori un viaggio affascinante nel tempo, tra suggestioni arabe, fasti normanni e rifacimenti trecenteschi. La sua storia, intrisa di potere, resistenza e nobiltà, si intreccia con le sorti delle famiglie più influenti del Regno di Sicilia.

Dalle origini arabe ai fasti dei Chiaramonte

Secondo le fonti storiche, il primo impianto del castello di Siculiana risale all’epoca araba, quando veniva indicato come Kalat-Sugul. Il fortilizio, insieme al piccolo casale circostante, il Casale Siguliane, rientrava tra gli undici castelli che opposero resistenza a Ruggero il Normanno, ma fu distrutto dopo la resa di Agrigento nel 1087. Fu Federico Chiaramonte, agli inizi del XIV secolo, a ricostruirlo dalle fondamenta e a conferirgli il prestigio di una vera e propria roccaforte baronale. Nel 1311 il castello fu teatro del sontuoso matrimonio tra Costanza Chiaramonte, unica figlia di Federico, e Brancaleone Doria, nobile genovese e futuro governatore della Sardegna, citato anche da Dante nella Divina Commedia. Nel corso dei secoli il maniero passò ai Del Carretto, quindi a Gilberto Isfar e Corillas, Vicario Generale della Corona sotto Alfonso il Magnanimo, fino ai Del Bosco, ai Bonanno e infine ad Antonio Bonanno Perez, l’ultimo barone ufficialmente riconosciuto. Nei primi del Novecento, il barone Agnello demolì parte della struttura storica per costruire una nuova residenza dove soggiornò anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa: secondo alcuni studiosi, proprio qui vennero scritte alcune pagine de Il Gattopardo.

Architettura del castello: tra difesa, culto e misteri sotterranei

Il Castello Chiaramonte di Siculiana fu ricostruito in forma imponente da Federico Chiaramonte, che riedificò l’antico castello arabo ormai in rovina. La facciata meridionale fu rafforzata con torri e propugnacoli, mentre sul lato sud-est sorgeva il cosiddetto “Quarto Nobile”, un elegante complesso a due piani destinato alla residenza baronale e alle cerimonie ufficiali. Al centro della piazza d’armi fu scavata una cisterna profonda per raccogliere acqua piovana, ancora oggi intatta, essenziale in caso di assedio. Il cortile ospitava scuderie, sale d’armi, magazzini, alloggi per soldati, carceri e la chiesa di San Lorenzo, la più antica di Siculiana, nota anche come Madonna degli Angeli, prima sede del culto del Santissimo Crocifisso di Siculiana. Un ipogeo segreto collegava il castello al Caricatore di Siculiana (l’antico scalo marittimo) e alla sede principesca di Serralonga, garantendo al barone una via di fuga in caso di pericolo. Questa struttura difensiva, articolata e intelligente, racconta molto della visione strategica e del prestigio che i Chiaramonte volevano attribuire alla loro dimora fortificata.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaXIV secolo
  • UbicazioneVia Castello
  • Proprietà: Privata
  • Condizioni: Buone
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