Dolci di San Martino farciti

La festa di San Martino ha origini francesi, è di carattere popolare e da sempre si accompagna a falò e a tradizioni contadine. Come quella che vede festeggiare il periodo della svinatura mangiando i buonissimi biscotti di San Martino, anche nella loro versione morbida. La leggenda vuole che proprio in concomitanza dell’11 novembre, esploda la cosiddetta Estate di San Martino, e che quindi trascorrano dei giorni autunnali in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo, conosciuto anche come periodo della svinatura. Dagli scritti del Pitré si apprende che per la festa dell’11 novembre nell’isola si mangiavano tonnellate di viscotta di San Martinu, «che hanno la forma di un piccolo pane, la cui parte appariscente è alla roccocò e che sono dolci devozionali che un tempo si riffavano (sorteggiavano) in mezzo alle strade della vecchia Palermo per un grano».
E’ questa la cosiddetta festa di San Martino che in Sicilia un tempo veniva celebrata con il rito del sammartinello secco “abbagnatu nn’u muscatu”, ancora più buono e dolce se farcito di ricotta ed imbevuto di liquore.

Festa di San Martino in Sicilia

Il vescovo di Tours è uno dei santi più venerati del Medioevo, in particolare in Francia, e le sue celebrazioni all’epoca coincidevano con la fine di quelle del Capodanno celtico, il Samhain, un’antica festa pagana celebrata tra il 31 ottobre e l’1 novembre, che poi la Chiesa sostituì con il culto cristiano del santo cavaliere, che noi tutti conosciamo per la sua generosità. Martino non esitò infatti a tagliare il suo mantello per riparare dal freddo un mendicante. La festa di San Martino nel passato era una delle più importanti e segnava anche il passaggio al periodo di penitenza e digiuno che precede il Natale, che cominciava il 12 novembre e prendeva il nome di “Quaresima di san Martino”.
Con il tempo è diventata una festa popolare legata al mondo contadino, una sorta di capodanno rurale che si celebrava con suoni, musica e vino ed in certe località della Sicilia, ancora oggi, assume connotazioni folkloristiche. Molto particolare è la festa di San Martino di Palazzo Adriano, pittoresco paesino di origine albanese che sorge nel palermitano, dove l’11 novembre si celebrano le coppie sposate nell’arco dell’ultimo anno. Parenti ed amici quindi portano in dono i cesti contenenti regali, dolci, provviste alimentari e gli immancabili panuzzi di San Martino e ai novelli sposi viene consegnata la Pitta, il tradizionale pane circolare con i simboli che riassumono i valori della famiglia.
L’11 novembre è un giorno che viene associato anche alla maturazione del vino nuovo ed è quindi occasione di feste, banchetti e momenti di convivialità nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato. San Martino di Tours, oltre ad essere patrono dei soldati, viaggiatori, è definito il protettore dei bevitori, degli osti, dei vignaioli e dei vendemmiatori. Secondo un racconto popolare, infatti, il giovane Martino, per sfuggire da un gruppo di ubriachi, fu nascosto da un oste all’interno di una botte. Da qui la tradizione di spillare le botti per assaggiare il vino nuovo nel giorno di San Martino. E a proposito di vino novello, i biscotti di San Martino siciliani sono noti per il loro impasto piuttosto duro e compatto, che per essere gustati al meglio, richiedono di essere ammorbiditi ed intinti magari in un bicchiere di vino nuovo o nel moscato di Pantelleria. Ma la versione di cui vi stiamo per dare la ricetta, è quella dei sammartinelli imbottiti di ricotta e cioccolata, che sono decisamente più morbidi e più dolci. Di dolci di San Martino in Sicilia ne esistono diverse varianti e già ne parlava Antonino Uccello nel suo libro “Pani e dolci di Sicilia”, dove scriveva dell’esistenza di tre tipi di queste prelibatezze, e riferiva di un biscotto «a forma di seno, simile a quello che si confeziona a Licata; un altro più piccolo, come una pagnottella, detto “Sammartinello”; e un terzo, ripieno di pasta di mandorla, conserva e pan di Spagna imbevuto di liquore, ricoperto di una velatura di zucchero, confettini argentati, cioccolatini, e riccamente decorato con fiori e ciuffetti di verde».

Ricetta dolci di San Martino rasco

Se state cercando una ricetta di San Martino facile e veloce, questa dei sammartinelli con ricotta, tipicità tutta palermitana conosciuta anche come sammartinello rasco, fa proprio al caso vostro. I biscotti di San Martino rasco, rispetto ai classici sammartinelli secchi, si caratterizzano per la loro pasta un po’ più morbida che viene tagliata in due orizzontalmente, e per la sua farcia con la crema di ricotta, a cui alcuni aggiungono le gocce di cioccolato, e che altri sostituiscono con la conserva di cedro. C’è pure chi, dopo averli fatti raffreddare, intinge le due metà del dolcetto nel rum zuccherato.
Gli ingredienti dell’impasto della ricetta dolci di San Martino rasco che si mangiano l’11 novembre, sono gli stessi dei biscotti di San Martino secchi che si usano degustare inzuppati nel moscato o nel vino novello. Quello che cambia è il tipo di cottura, perché in questo caso i biscotti, per risultare più morbidi, si sforneranno un pò di tempo prima. La ricetta dolci di San Martino con la ricotta, infatti, prevede che la cottura si ripeta solo due volte, e non tre come nel biscotto di San Martino classico, che proprio per questo viene chiamato pure tricotto.

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Come preparare i biscotti di San Martino morbidi

Setacciare la farina all’interno di una ciotola e versarvi il lievito sciolto nell’acqua tiepida. Aggiungere lo strutto, lo zucchero, i semi di anice e la cannella, un pizzico di sale e con l’acqua lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Con le mani ricavare dall’impasto dei piccoli cilindri della lunghezza di 10 cm che andranno avvolti a spirale e su se stessi, ed adagiati su una teglia precedentemente unta o ricoperta con la carta da forno. Lasciare lievitare per un paio di ore ed infornare per 10 minuti. Il forno dovrà essere preriscaldato a 200°. Uscirli dal forno ed abbassare la temperatura a 160 gradi, aspettare qualche minuto ed infornare per altri 20 minuti. Una volta tolti dal forno, lasciare raffreddare, tagliare a metà, farcire con la crema di ricotta e spolverizzare con lo zucchero a velo.

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Ingredienti:

– 1 kg di farina 00
– 300 gr di zucchero semolato
– 200 gr di strutto
– 400 ml di acqua
– 50 gr lievito di birra
– 30 gr di semi di anice
– 1 cucchiaino di cannella
– Sale

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