Fagiolo Cosaruciaru di Scicli

Lo si potrebbe definire il fagiolo che ritorna dal passato, poiché per molto tempo il fagiolo cosaruciaru (in dialetto “cosa dolce”) è scomparso dalle campagne e dalle tavole degli sciclitani. Si usava coltivarlo agli inizi del secolo scorso, forse anche prima, quando ancora si chiamava “casola cosaruciara”, nei terreni di origine alluvionale, le cosiddette cannavate, lungo il torrente Modica-Scicli. Ed è per questo che i coltivatori del cosaruciaru, che li trasportavano sui carrettini per venderli in paese al miglior prezzo, venivano chiamati ciumari. Fiume infatti in dialetto siciliano si pronuncia “ciume”. A quei tempi la produzione di questa prelibatezza aveva anche un certo peso nell’economia agricola locale. Poi però per molti decenni del cosaruciaru non si ebbe più notizia, rimanendo coltivato solo negli orti di pochi contadini.

Fagioli siciliani: il Cosaruciaru di Scicli

Il fagiolo cosaruciaru di Scicli è stato da poco riscoperto ed è ritornato a fare bella mostra di sé nelle botteghe, grazie allo spirito di iniziativa di alcuni coltivatori e, dal 2012, alla tutela di Slow Food. La storia più recente del fagiolo cosarurciaru è anche legata anche al commissario più famoso del Belpaese, ed in particolare all’attore modicano che nella fiction di Montalbano interpreta il dottor Pasquano, ossia Marcello Perracchio, che è andato alla ricerca degli ultimi coltivatori di quel fagiolo dal sapore dolce che lo riportava alla sua infanzia. Durante le riprese televisive era solito raccontare di quando nella bottega della madre si recavano i contadini per barattare i fagioli appena raccolti.
Il fagiolo di Scicli, appartenente alla famiglia delle leguminose, è un ecotipo bicolore. Si distingue per il suo colore bianco perlato con piccole screziature marroni intorno all’ilo. Questo prezioso legume è diventato una qualità di fagiolo molto ricercata, e oltre che arricchire le tavole di gusto, migliora il nostro benessere. I fagioli contengono infatti carboidrati, proteine, vitamine, minerali, oltre all’amido e alle fibre, dagli effetti positivi a favore di alcune patologie dell’apparato digerente. Il fagiolo cosaruciaru ricette ne vanta tantissime. Il legume infatti prende il nome dal sapore dolce che lo contraddistingue dagli altri suoi simili ed è ottimo da gustare nella classica insalata estiva, nelle zuppe e minestre di pasta, oppure con il sugo e le cotenne ed abbinato ai secondi di carne.

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Raccolta fagiolo cosaruciaru

La raccolta del cosaruciaru si esegue da ottobre a novembre. Le piante secche vengono estirpate ed accatastate al riparo dalle piogge e fino a quando i baccelli non sono completamenti secchi. Si procede poi alla sgranatura dei fagioli attraverso l’impiego di una fresatrice.

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Informazioni aggiuntive:

  • Territorio: Comune di Scicli (RG)
  • Produzione: Tra Ottobre e Novembre
  • Riconoscimenti: Presidio Slow Food
  • Sagra: Scicli (RG) – Marzo
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