Festa di San Giacomo – Capizzi

Nel borgo di Capizzi a fine luglio si festeggia San Giacomo Maggiore Apostolo con una cerimonia suggestiva, che dura tutto il mese, e raggiunge il suo culmine il 26 luglio, quando nel pomeriggio la statua di San Giacomo, in un clima di euforia collettiva, viene prelevata dall’altare principale dell’omonima chiesa e posta su una vara e i portatori danno inizio ad una serie di andature rapide, avanti e indietro, per la navata principale della chiesa. Sarà un sacerdote con la sua campanella a dare l’inizio ad una corsa molto particolare. La statua esce così dalla chiesa tra le urla di gioia e gli applausi di tutti i presenti e viene trasportata a gran velocità e con abilità da giocolieri nei vicoli tortuosi del centro storico, tra lo sparo di fuochi d’artificio, i canti dei fedeli, le marcette intonate dalla banda musicale e lo sfarfallio di bigliettini colorati inneggianti al Santo.

La Festa di San Giacomo Maggiore di Capizzi

Durante la processsione, lungo il percorso, la statua viene fatta sostare davanti alle chiese e sotto i balconi delle case gremite di fedeli che allungano in dono denaro, tovaglie ricamate a mano e forme di formaggio, che vengono deposti sulla vara. I portatori, giunti in Piazza dei Miracoli, sospinti da San Giacomo, vanno ad urtare contro il muro di una casa. Ogni colpo rappresenta un miracolo e, meno ne serviranno ad abbattere il muro, maggiore sarà l’abbondanza in paese nell’anno che viene. La Festa di San Giacomo di Capizzi è nota anche come la Festa dei Miracoli di San Giacomo.

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Quella di Capizzi è la confraternita di San Giacomo più giovane di Sicilia, essendo stata fondata nel 2007, ed ha la sua sede nel luogo più antico del culto jacopeo siciliano. La Chiesa di S. Giacomo Apostolo Maggiore, edificata sotto la reggenza di Pietro II d’Aragona, acquistò grande importanza nel 1431, anno in cui il papa Eugenio IV stabilì di concedere privilegi ed indulgenze a quel luogo sacro il cui prestigio fosse tale da poter custodire, la reliquia di San Giacomo. Fu così che il nobile Sancio de Heredia, che a Capizzi conservava una giuntura del dito del Santo, la reliquia più antica presente nell’isola, decise di trasferirla nella Cattedrale di Messina, togliendo a Capizzi l’onore di custodirla e suscitando le proteste della popolazione, che ancora oggi ricorda l’episodio con il simbolico abbattimento del muro, di quella che, secondo la tradizione, è stata l’abitazione del nobile.

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A breve pubblicheremo il Programma 2024 Festa di San Giacomo di Capizzi

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