Santuario di San Vito – Ciminna

Il Santuario di San Vito di Ciminna sorge sopra una collina, appena fuori dal centro abitato e ha origini molto antiche. Non si conosce la data precisa della sua fondazione ma dal 1610 è attestata la presenza in loco di una Confraternita sotto titolo di San Vito. E’ certo che la devozione degli abitanti per San Vito risale a qualche tempo prima poiché, quando con decreto papale fu stabilito che le comunità eleggessero un santo patrono la cui festività fosse celebrata di precetto, il popolo ciminnese decise che il patrono principale del paese fosse il Santo Martire, come da sempre. Correva l’anno 1643.

Santuario di San Vito Martire di Ciminna

A proposito del Santuario di San Vito di Ciminna e della festa patronale, nella monografia “Ciminna. Memorie e Documenti” scritto agli inizi del secolo scorso dal medico-chirurgo e amante della storia Vito Graziano che a Ciminna ebbe i natali, si legge: «La chiesa sorge sopra un colle a mezzogiorno dell’abitato. S’ignora l’epoca della sua fondazione, che deve essere molto antica per il culto speciale che ha avuto sempre in Ciminna S. Vito. Infatti nell’anno 1642 il papa Urbano VIII, in data del 13 settembre, fece un decreto, col quale ordino che la festa del patrono principale di ogni città o terra fosse di precetto, lasciando ad ogni Università la scelta del santo. Per la qual cosa nel giorno 14 giugno XI ind. 1643, per ordine dell’Ill.mo D. Mario Graffeo fu stabilito dai giurati che il principale patrono di questa Terra fosse il glorioso S. Vito, come era stato sempre, e la di lui festa, che si celebrava il 15 giugno di ogni anno, fosse in perpetuo di precetto».
Il Santuario di San Vito di Ciminna si sviluppa su pianta rettangolare ad un’unica navata, è di dimensioni contenute con i prospetti semplici e spogli e la facciata a capanna alla quale si affianca la torre campanaria. In origine la costruzione comprendeva un eremitaggio che ospitò anche il terziario francescano Corrado Boeri da Noto.

Santuario di Ciminna

L’interno del santuario è sobrio con una grande tela raffigurante San Vito posta sull’altare maggiore in marmo ed alcune cappelle che si aprono lungo le pareti laterali decorate con stucchi. In una di queste fa bella mostra di sé la cinquecentesca statua del Santo martire, di autore ignoto, alla quale sono legate alcune leggende, come quella che riferisce di una donna e del suo tentativo di portare ad ogni costo la peste a Ciminna e di come il Santo patrono le corse incontro con i suoi cani, costringendola a fuggire.
Il Santuario di San Vito si anima in occasione della festa del 15 giugno le cui origini sono antiche quanto il culto del santo in paese, che è preceduta dai sette martedì, i cosiddetti martiri di Santu Vitu. Nel passato, i sette martedì con la celebrazione della Messa la mattina presto, il momento ricreativo al pomeriggio e la processione serale, venivano celebrati a spese delle varie classi del popolo: vaccari, picurara, vardiddara, varveri, carritteri, muratura e l’ultimo da tutto il Popolo.
Per di più la tradizione popolare narra che un tempo le ragazze per procurarsi il marito, facevano i viaggi al santuario di San Vito, tant’è vero che ad una donna che era arrivata ad un’età avanzata senza sposarsi, nei sette martedì che precedevano la festa del 15 giugno si soleva dire “Agghiri a Santu Vitu pi priari pi un beddu maritu”.
Il Santo patrono a Ciminna viene celebrato anche la prima domenica di settembre con una grande festa, per ricordare l’arrivo in paese delle Reliquie dei Santi Vito, Modesto e Crescenza, avvenuto il 4 settembre del 1672.

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