Tagano di Aragona

Il Tagano è la specialità culinaria che si gusta in quel di Aragona, in provincia di Agrigento. E’ un piatto dal nome un po’ curioso che le massaie del posto preparano per tradizione il pomeriggio del Sabato Santo per poi gustarlo il Lunedì di pasquetta. Ogni anno ad Aragona a questa bontà culinaria viene dedicata una gustosa sagra che ha luogo proprio nei giorni in cui si celebrano le festività pasquali. Il Tagano Aragonese ha ricevuto la certificazione Pat ed è stato inserito tra i prodotti agroalimentari territoriali tradizionali della Regione Siciliana.

Taganu aragonese

Un primo piatto pasquale siciliano unico nel suo genere, un appetitoso timballo di pasta arricchito di tuma e di un composto di uova che viene cotto all’interno di un tegame particolare, la cui preparazione è considerata una vera e propria opera d’arte. Un super piatto energetico che una volta gustato, stimola decisamente il buon umore. Tutto questo è u taganu aragonese, il pezzo forte della gastronomia di questo pittoresco borgo della valle del Platani che fu principato dei Naselli di Comiso. E pare che, al principe d’Aragona venga attribuita l’invenzione del taganu. Una storiella locale narra infatti di come il nobile, determinato nel festeggiare la Pasqua con i suoi contadini, pensò bene di cucinare un piatto con i prodotti della campagna che di sicuro sarebbero stati graditi a tutti. Ma questo non è l’unico racconto che ruota intorno al taganu aragonese. Sebbene le origini effettive del piatto rimangano sconosciute, ad esse è legata pure una leggenda popolare che narra di un’anziana contadina che, non avendo i soldi per comprare ingredienti per il pranzo e desiderosa di fare felici i suoi figli nel giorno di Pasqua, decise di preparare una pietanza utilizzando tutto ciò che aveva in casa. E a quanto sembra le uova e la tuma non le dovettero di certo mancare. La vecchina prese quindi la pasta, mescolò tutti gli ingredienti in un tegame di terracotta e li mise a cuocere nel forno caldo. La ricetta che ne venne fuori fu un successo così grande che l’anziana ne parlò con la vicina di casa e questa con le altre comari. E fu così che tutte le donne del paese si misero a prepararlo come piatto da consumare il lunedì dell’Angelo. Col passare del tempo il tagano è diventato un piatto fortemente radicato nelle tradizioni gastronomiche del paese, che ogni famiglia aragonese non può farne a meno, soprattutto in occasione delle festività pasquali.

Taganu Siciliano ricetta

Il taganu siciliano altro non è che uno squisito timballo fatto con strati e strati di di pasta che viene condita con un trito di carne, uova sbattute e tuma. Il timballo è una preparazione tipica dell’isola ed anch’esso, come tante altre specialità della tradizione culinaria siciliana, è di derivazione araba. Agli Arabi infatti, che in Sicilia avevano già introdotto il riso aromatizzato con lo zafferano antenato tipico delle celebri arancine siciliane, è attribuita la paternità del timballo, da costoro chiamato tabal, che poi nella lingua francese mutò in timbale. Fu l’emiro Ibn at-Timnah ad inventarlo e all’epoca consisteva in un semplice timballo di riso che lo stesso si portava dietro per nutrirsi durante le sue battute di caccia.
In tempi più antichi con il termine timballo invece si usava indicare uno strumento a percussione della cavalleria composto da una cassa armonica emisferica su cui era stesa la pelle conciata, e per analogia fu così utilizzato per indicare un particolare stampo, dalla forma cilindrica con il diametro uguale all’altezza, nel quale si usava cucinare il timballo. Il piatto vero e proprio si fa però risalire al tardo Medioevo, epoca in cui nelle cucine cominciarono ad apparire i primi timballi di pasta insaporiti con sughi di carne. Era una pietanza presente sia nelle case dei nobili che in quelle contadine, soprattutto in occasione delle feste.
Origini umili legate alla tradizione contadina sembra caratterizzare pure il nostro tagano aragonese che, per il suo elevato contenuto calorico, nel passato veniva consumato soprattutto dai braccianti e dai minatori del paese. Così come pure legati alla terra sono i suoi principali ingredienti: uova e tuma.

Ricetta del Taganu

La caratteristica principale di questo prelibato primo piatto siciliano pasquale, che non trova riscontro da nessuna altra parte, sta pure nel tegame che veniva utilizzato per la sua cottura, dal quale la pietanza ha preso il nome. Si tratta di un tegame di creta, in dialetto chiamato tìano o taganu che, a quanto si racconta, a fine cottura si usava persino rompere per estrarre la pietanza.
A cottura ultimata il taganu si presenta imperioso nell’aspetto ed opulento per la quantità dei suoi ingredienti semplici e genuini, come si faceva una volta quando si utilizzava ciò che era disponibile in casa. Questi vengono amalgamati e incorporati tra di loro, fino a che non danno vita a strati e strati di pasta compatti e piuttosto saporosi, sui quali alla fine si farà colare un abbondante composto di uova sbattute e pecorino grattuggiato al profumo di zafferano e cannella. Questo è il taganu, un vero e proprio tripudio di sapori, di odori e di colori che farà esplodere tutti i sensi, una squisitezza davvero impareggiabile e capace di risvegliare anche gli appetiti più inibiti.

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Come preparare il tagano

Cuocere la pasta e scolarla al dente. Nel frattempo sbattere le uova, aggiungervi il pecorino grattuggiato, il pepe e il prezzemolo, allungare con un po’ di latte ed aromatizzare con cannella e zafferano. Disporre uno strato di pasta all’interno di un tegame da forno con i bordi alti, precedentemente unto e spolverizzato con il pangrattato, e stendervi sopra la carne tritata rosolata, le uova frullate e pezzettini di tuma. Procedere alla stessa maniera con un secondo ed un terzo strato di pasta. Cospargere il tutto con la tuma e con il composto di uova sbattute che dovrà colare lungo i bordi e in ogni strato della pasta. Infine cuocere nel forno preriscaldato a 200° per circa mezz’ora, fino a quando non si sarà formata una crosta dorata.

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Ingredienti:

– 1 kg di rigatoni
– 800 gr di tuma
– 12 uova
– 500 gr di carne tritata di vitello e maiale
– 150 gr pecorino grattuggiato
– 10 gr cannella
– 10 gr zafferano
– Prezzemolo
– Sale, pepe e latte q.b.

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