La Torre di Gurafi si erge, seppur ormai in rovina, nel cuore dell’antico feudo omonimo, lungo la sponda sinistra del torrente Longano, tra Barcellona Pozzo di Gotto e Castroreale. L’origine del toponimo Gurafi, noto anche come Guraphi o Turafi, sembra affondare le radici nell’arabo karafa, termine che indicava un recipiente per l’olio o il vino, prodotti largamente diffusi in questa zona. Le vicende storiche del feudo affondano nel XIV secolo: nel 1324 Gurafi contribuì al ripopolamento del nascente centro di Castroreale, mentre nel 1343 fu assegnato a Damiata, moglie di Francesco Anzalone, per decisione della Regia Corte. A fine Trecento, il feudo fu diviso in due parti con il Longano come confine naturale, e la zona occidentale, su cui sorge la torre, fu concessa a Filippo del Pozzo. Solo nel 1823 Gurafi fu ufficialmente annesso al Comune di Barcellona. La sua storia è dunque strettamente connessa all’evoluzione dell’assetto territoriale dell’area.
Architettura militare tra Trecento e Quattrocento
La Torre di Gurafi, ridotta oggi a un semicilindro invaso dalla vegetazione, conserva ancora elementi architettonici di grande interesse. La sua struttura originaria, a pianta circolare di circa 8 metri di diametro per 10 di altezza, presenta una muratura in pietrame irregolare, con pochi inserti in laterizio e uno spessore alla base di circa un metro e mezzo. Era un edificio chiaramente difensivo: l’unico ingresso, posto in alto per motivi di sicurezza, era accessibile tramite una scala mobile che veniva rimossa in caso di pericolo. All’interno, un vano coperto a volta ogivale e una scala in pietra ricavata direttamente nello spessore del muro conducevano alla terrazza sommitale, un tempo probabilmente merlata. Questi tratti la accomunano alle torri tardo-trecentesche e alle strutture di tipo martiniane dei primi del Quattrocento, ovvero torri militari cilindriche, generalmente isolate, concepite come punti di osservazione e difesa nei territori rurali. Tuttavia, alcuni elementi, come la volta ogivale e il tipo di muratura, lasciano ipotizzare origini ancora più antiche. Restano inoltre visibili tre grandi nicchie, forse posteriori, che si distinguono per le loro cornici in pietra, diverse da quelle del portale originario.
Torre di Gurafi: una testimonianza fragile ma preziosa
Sebbene in condizioni statiche compromesse, la Torre di Gurafi rappresenta una testimonianza significativa del passato difensivo e feudale del territorio. Il suo valore non è solo architettonico, ma anche simbolico: essa racconta di secoli di trasformazioni territoriali, di contese tra nobili casate, di insediamenti che si sono evoluti mantenendo un forte legame con la loro vocazione agricola e strategica. Il casale di Gurafi, oggi un piccolo borgo abitato, custodisce anche i resti di una chiesa e di un palazzo padronale, testimoni silenziosi di un’epoca in cui queste terre erano presidiate e contese. La posizione della torre, ben visibile lungo la via per Castroreale, ne conferma la funzione di avamposto di controllo visivo, in connessione con altre strutture analoghe del comprensorio, come la torre di Nasari o il Castello di Milazzo. Anche in veste di rudere, la Torre di Gurafi continua a raccontare il proprio passato, offrendo spunti di ricerca e valorizzazione per chi desidera riscoprire la storia nascosta dell’entroterra tirrenico messinese.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XIV secolo
- Ubicazione: C.da Gurafi
- Condizioni: Mediocri