Torre Galvaga – Petrosino

Nell’entroterra di Petrosino, immersa tra i vigneti della contrada Ramisella, sorge la maestosa Torre Galvaga, un esempio emblematico di architettura difensiva rurale tipica della Sicilia del XVI secolo. Edificata nel 1582, la torre rappresenta uno dei rari esempi ancora esistenti di torre di avvistamento nell’entroterra, progettata per proteggere le campagne piuttosto che il litorale.

Una torre rurale tra vigne e storia

La Torre Galvaga di Petrosino si distingue per il suo valore storico, culturale e architettonico, ed è oggi un punto di riferimento per chi desidera approfondire le origini delle strutture difensive siciliane legate alla terra e alla produzione agricola. Circondata da campi e vigneti, testimonia il legame profondo tra il paesaggio, l’agricoltura e le esigenze di sicurezza che caratterizzarono un’epoca complessa.

Storia della Torre Galvaga: sicurezza nelle campagne siciliane

La costruzione della Torre Galvaga risale al 1582, in un periodo in cui la Sicilia, sotto l’influenza della Corona Spagnola, era interessata da politiche di concessione terriera. Il re Ferdinando il Cattolico autorizzò la suddivisione dei territori agricoli tra nobili e borghesi, tramite concessioni enfiteutiche, favorendo la colonizzazione e la valorizzazione delle campagne. Questa frammentazione fondiaria rese però necessario un sistema di sorveglianza e protezione capillare. Per difendersi da banditi, saccheggiatori e altri malintenzionati, si diffusero numerose torri di avvistamento rurali, dislocate strategicamente sul territorio. La Torre Galvaga venne così edificata per dominare la campagna circostante e offrire rifugio e sicurezza a contadini e pastori, grazie alla presenza di pozzi, abbeveratoi e una struttura solida, pensata per resistere ad attacchi o assedi temporanei.

Architettura della Torre Galvaga: funzionalità e raffinatezza

Dal punto di vista architettonico, la Torre Galvaga si presenta come una struttura solida e funzionale, costruita interamente in conci di tufo, materiale tipico dell’architettura siciliana dell’entroterra. La torre ha una pianta quadrata di circa 7×7 metri, con due elevazioni fuori terra e un’altezza complessiva di circa 12 metri. La struttura portante è realizzata in muratura intonacata di grande spessore, segno della sua originaria funzione difensiva.
L’interno si sviluppa in verticale con una scala molto inclinata, dotata di gradini in legno incastonati nelle pareti, che collega i due piani principali. Il piano terra è coperto da dammusi in tufo, una tecnica di copertura tipica delle costruzioni rurali siciliane, mentre il piano superiore si conclude con una terrazza sostenuta da travi in legno, segati in tufo e ricoperti con mattoni d’argilla. Le aperture architettoniche sono disposte in modo simmetrico sulla facciata principale. Si distinguono per i loro archi a tutto sesto ingentiliti da cornici intonacate, che conferiscono alla torre un’inaspettata eleganza formale. Le finestre bilobate sui fronti laterali, con archi a tutto sesto e feritoie per la difesa e l’osservazione, aggiungono un tocco stilistico di pregio, oltre che funzionale.
Un elemento degno di nota è il parapetto in pietra di tufo intonacata, posto sulla sommità, che aggiunge ulteriore protezione e completa la silhouette della torre, rendendola riconoscibile anche da lontano.

Stato attuale e valore culturale

Attualmente la Torre Galvaga di Petrosino è di proprietà privata. Nonostante l’uso agricolo del terreno che la circonda, la torre ha mantenuto negli anni la sua integrità architettonica grazie a interventi di manutenzione e restauro, che ne hanno preservato le caratteristiche originarie. La sua presenza all’interno di un paesaggio vitivinicolo la rende un’icona silenziosa del passato, capace ancora oggi di raccontare la storia di un territorio fatto di lavoro, identità rurale e resistenza.
La Torre Galvaga rappresenta un bene di grande interesse per chi si occupa di storia dell’architettura militare rurale, archeologia del paesaggio e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano. Potenzialmente inseribile in percorsi di turismo culturale e sostenibile, è un esempio eccellente di come la memoria storica possa sopravvivere nel tempo attraverso i luoghi.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaXVI secolo
  • UbicazioneC.da Ramisella
  • Condizioni: Buone
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