Castello Normanno – Cerami

Il Castello di Cerami, oggi ridotto a pochi ma affascinanti ruderi, affonda le sue radici in epoche remote. Secondo lo storico Giovanni Paternò, l’area fu probabilmente abitata già al tempo dei Sicani, che sfruttarono le caratteristiche naturali della roccia per ricavare ambienti protetti e funzionali. Situato sulla sommità di una rupe a oltre mille metri di altitudine, il castello di Cerami fu poi utilizzato in epoca normanna come fortezza strategica per il controllo del territorio. Da questa posizione privilegiata era infatti possibile scrutare ampi tratti della Sicilia centro-settentrionale, avvistare i nemici in arrivo e organizzare la difesa del borgo. Proprio a Cerami, nel 1063, si combatté una delle più celebri battaglie dell’epopea normanna: la Battaglia di Cerami, durante la quale i Normanni, guidati da Ruggero d’Altavilla e da Roberto il Guiscardo, sconfissero le truppe musulmane, avviando la riconquista cristiana della Sicilia.

L’evoluzione architettonica tra difesa e residenza nobiliare

Nel corso dei secoli, il castello di Cerami vide numerosi interventi strutturali, trasformandosi progressivamente da roccaforte militare a residenza nobiliare. Dell’impianto originario rimangono oggi tracce preziose: una cisterna scavata nella roccia, pavimentazioni in ciottoli di fiume e numerosi ambienti ipogei che testimoniano le funzioni difensive e abitative del complesso. L’ingresso principale, oggi scomparso, si trovava a sud-est, dove un tempo un arco a tutto sesto introduceva alla rocca. Nel XVII secolo, con l’avvento della nobile famiglia Rosso, il castello assunse un aspetto più residenziale. Il palazzo baronale, costruito sopra il pianoro principale, era dotato di due piani, una cappella dedicata a San Giorgio, magnifiche sale affrescate e portali in pietra finemente lavorata. L’edificio, probabilmente affiancato da una torre angolare, sorgeva su un basamento rinforzato che ne aumentava la solidità e l’effetto scenico.

Decadenza e memorie resistenti nel paesaggio

Il declino del Castello di Cerami fu lento e inesorabile. I danni causati da terremoti, smantellamenti locali e i bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale contribuirono alla scomparsa di gran parte delle strutture. All’inizio del Novecento erano ancora visibili alcuni archi, murature e vani rupestri, alcuni dei quali utilizzati fino al XIX secolo. Oggi, tra i resti più significativi si possono osservare le fondamenta del palazzo baronale, le mura dell’abitazione dei Principi Rosso, alcuni tagli nella roccia e la base di una torre. Dell’antica cappella di San Giorgio restano solo tracce all’interno dell’area del castello, mentre ai piedi della rupe, verso est, sopravvivono i ruderi della chiesa di San Michele, poi inglobata in un convento francescano. Nonostante la rovina, il sito mantiene un grande fascino: è un luogo silenzioso, ricco di suggestione, dove storia, mito e natura si intrecciano in un racconto che attraversa millenni e che ancora oggi domina l’orizzonte di Cerami.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaIX secolo
  • Ubicazione: Monte Parco
  • Proprietà: Comune di Cerami
  • Condizioni: Ruderi
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