Castel Sant’Angelo – Licata

Il Castel Sant’Angelo di Licata rappresenta oggi uno dei monumenti più suggestivi della città e l’unica architettura militare superstite. Posto in posizione panoramica, domina il centro urbano e il litorale, offrendo una vista spettacolare che abbraccia mare e campagna. La sua costruzione risale ai primi decenni del Seicento, durante la dominazione spagnola, quando la Sicilia era al centro delle rotte mediterranee e si rese necessario dotare il territorio di nuove fortificazioni per il controllo costiero. Il progetto fu affidato all’ingegnere Camillo Camilliani, già autore di importanti opere difensive in Sicilia, mentre i lavori iniziarono nel 1615 sotto il comando di Hernando Petigno, allora responsabile del Regno di Sicilia. Il forte fu completato soltanto nel 1640, dopo un’interruzione che ne rallentò i lavori, e si configurò fin dall’inizio come un raro e prezioso esempio di fortezza barocca, unica nel suo genere nell’isola. Nonostante la sua natura militare, il castello non fu mai teatro di battaglie o assedi, conservando intatte le sue strutture per secoli. Ancora oggi, osservandone le forme e i resti, si coglie la funzione difensiva che rivestiva, ma anche il suo ruolo simbolico, legato alla protezione del porto e della città di Licata.

La storia del Castel Sant’Angelo a Licata

Prima che sorgesse l’attuale edificio, sul promontorio era già presente una torre d’avvistamento, considerata la “madre” del futuro castello. Da qui l’occhio spagnolo scrutava il mare, pronto a segnalare possibili incursioni di pirati o flotte nemiche. La costruzione del Castel Sant’Angelo segnò un salto di qualità: da semplice torre si passò a una vera fortezza militare, circondata da fossato e attrezzata per ospitare soldati, cavalli e armi. Al suo interno erano stati predisposti alloggi, magazzini e stalle, mentre lungo le sommità correvano camminamenti e punti di vedetta che consentivano un controllo totale del territorio. Nonostante la sua imponenza, la fortezza non fu mai utilizzata in conflitti reali: nessun assedio né battaglia ne violò le mura. La sua storia proseguì invece con nuove funzioni: nel 1856 divenne telegrafo ottico per volere del re di Napoli, un ruolo che evidenzia l’importanza strategica del sito. Nei primi del Novecento fu adibito a semaforo e presidio militare dall’Aeronautica, rimanendo operativo fino al 1965. Solo in seguito fu abbandonato e recuperato negli anni Ottanta, quando venne sottoposto a restauri che ne restituirono l’accessibilità al pubblico. Oltre alla sua storia ufficiale, il castello è avvolto anche da leggende popolari: si narra che, nelle notti di tempesta, il fragore delle onde e il vento tra le mura riportino i passi dei soldati spagnoli, e che una luce fioca si aggiri sulle torri, lo spirito di un capitano che veglia ancora sul porto di Licata. La cappella interna, un tempo dedicata a San Michele Arcangelo, protettore dei marinai e dei guerrieri, ha dato il nome al castello, rafforzandone il valore simbolico per la comunità.

Architettura del Castel Sant’Angelo di Licata

Dal punto di vista architettonico, il Castel Sant’Angelo di Licata si distingue per l’impianto planimetrico triangolare, che lo rende un unicum tra le fortezze siciliane. La sua struttura è dominata dalla compattezza delle mura a scarpa, massicce e cordonate, che terminano in una merlatura continua. Al centro si apre una corte triangolare con cisterna ipogea, attorno alla quale si articolano gli spazi: ambienti di diversa altezza, alloggi per i soldati, magazzini e stalle. L’accesso principale era collocato a mezzogiorno ed era protetto da un ponte levatoio che scavalcava il fossato, isolando l’edificio dal resto del territorio. A ovest, sotto una grande arcata, si trovava la cappella, oggi scomparsa ma di cui restano tracce di cornici che probabilmente custodivano affreschi o dipinti sacri. Le linee severe del castello sono interrotte solo dalla presenza del torrione quadrato, per metà riempito, che ne rafforza la solidità. Agli angoli del perimetro, su robusti mensoloni, si ergevano piccole torrette di guardia, presidio costante a difesa della città. L’intera architettura risente dell’impronta spagnola, ma con elementi tipici del barocco militare, in cui la funzionalità difensiva si unisce a una certa ricerca formale. Oggi, percorrendo i camminamenti e affacciandosi dalle torri, è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato che abbraccia Licata, la costa e l’entroterra. Un’esperienza che unisce la suggestione storica all’emozione del paesaggio, facendo del Castel Sant’Angelo una delle mete culturali più affascinanti della Sicilia meridionale.

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Informazioni aggiuntive

  • EpocaXVII secolo
  • UbicazioneVia Semaforo
  • Proprietà: Comune di Licata
  • Condizioni: Buone
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