Il Castello di San Marco a Santa Flavia, è un affascinante esempio di architettura manierista siciliana, capace di unire l’eleganza di una dimora nobiliare agli elementi difensivi di una fortezza. Costruito nel XVII secolo come residenza estiva della famiglia Filangeri, racconta ancora oggi storie di nobiltà, arte e tradizioni, immerse nel profumo degli agrumeti che lo circondano.
Un castello tra storia nobiliare e architettura militare
Il Castello di San Marco, situato a Santa Flavia, fu costruito nel 1673 come dimora estiva di Vincenzo Filangeri, primo Principe di Mirto e Conte di San Marco, noto politico ed esperto militare dell’epoca. Il progetto venne affidato a Domenico Cirrincione, frate domenicano e architetto già noto per il Tempio di San Domenico a Palermo. La costruzione sorse intorno a una preesistente torre d’avvistamento del Cinquecento utilizzata per il controllo delle piantagioni di canna da zucchero e divenne ben presto un raro esempio di architettura manierista, capace di unire elementi tipici delle ville bagheresi con dettagli militari come bastioni, merli e feritoie.
L’armonia tra fortezza e residenza nobiliare
La villa-castello si presenta come un ibrido affascinante: ai quattro bastioni angolari con feritoie e al ponte levatoio si affiancano uno scenografico scalone monumentale a doppia rampa, balconi eleganti e la cappella, rifatta nei primi del Novecento dall’architetto Francesco Paolo Palazzotto. Al piano terra si trova un grande vestibolo acciottolato, chiamato “sala della cisterna”, attorno al quale si aprono ambienti un tempo adibiti a scuderie, magazzini e cucine con antichi fornelli a legna e carbone. Ancora oggi si possono ammirare gli argani che azionavano il ponte levatoio e la vera da pozzo per la raccolta dell’acqua piovana, indispensabile nei mesi estivi.
Interni eleganti e giardini monumentali
Salendo al primo piano si accede agli appartamenti privati e ai saloni di rappresentanza, ricchi di arredi eleganti, volte affrescate e pavimenti in maiolica. Il castello è circondato da un antico giardino siciliano, con bordure di asparagi, alberi di agrumi e due giardini recintati chiamati “floretta” e “fruttiera”, popolati da piante mediterranee, alberi monumentali e specie esotiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la villa ospitò lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei Filangeri, che qui trascorse parte della sua vita. Oggi la villa rimane proprietà privata e rappresenta un prezioso esempio dell’arte manierista siciliana, capace di fondere l’imponenza militare con l’eleganza delle residenze nobiliari dell’epoca.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XVII secolo
- Ubicazione: Via San Marco
- Proprietà: Privata
- Condizioni: Buone