Santuario Santa Maria della Stella – Militello in Val di Catania

Il Santuario di Santa Maria della Stella, situato a Militello in Val di Catania, è uno dei più importanti simboli religiosi e artistici della città, nonché un capolavoro del barocco siciliano riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2002. La sua storia attraversa secoli di fede, calamità e rinascite, riflettendo la profonda devozione dei militellesi verso la Madonna della Stella.

Le origini del culto e il titolo “della Stella”

Il culto mariano a Militello è antichissimo e legato alla prima Basilica di Santa Maria della Stella, devastata nei secoli da incendi e terremoti. L’appellativo “della Stella” non ha origini certe: secondo alcuni storici deriverebbe da un’antica immagine bizantina della Madonna, raffigurata con le tre stelle simbolo della sua verginità. Altri studiosi ipotizzano invece un legame con la spiritualità dei Templari, che – sulla scia degli insegnamenti di San Bernardo di Chiaravalle – associavano Maria al simbolo della stella, guida e luce per i cristiani.

Il primo grande incendio del 1618 e la ricostruzione

La chiesa originaria di Santa Maria della Stella fu colpita da un devastante incendio il 17 giugno 1618. I tempi della ricostruzione furono lunghi e travagliati, anche per le dispute sul possibile spostamento del sito. Prevalse però la corrente tradizionalista, sostenuta dai Branciforti, signori di Militello, e così, il 12 luglio 1668, la chiesa venne inaugurata con una solenne cerimonia guidata dal parroco don Pietro Bartolotta. Quella chiesa seicentesca era un esempio maturo dell’arte dei lapicidi militellesi, arricchita da magnifiche decorazioni scultoree. Degna di nota era la cappella della Natività di Gesù, realizzata nel 1648 da Francesco Barone su disegno di Giambattista Baldanza jr. Il terribile terremoto dell’11 gennaio 1693, che devastò gran parte della Sicilia orientale, non risparmiò Militello. La chiesa di Santa Maria della Stella, ancora incompleta, crollò quasi interamente, ad eccezione della navata destra e di parte del prospetto. Dopo il sisma, la parrocchia fu ospitata in sedi provvisorie, tra cui una baracca di legno, la chiesa di Santa Maria della Catena e successivamente la chiesa di Sant’Antonio Abate, annessa all’Ospedale dei Fatebenefratelli.
Fu proprio qui che si decise il futuro: la nuova chiesa di Santa Maria della Stella sarebbe sorta sul sito della chiesa di Sant’Antonio Abate, demolita per fare spazio al nuovo tempio. In cambio, la parrocchia avrebbe provveduto alla costruzione di un nuovo edificio dedicato a Sant’Antonio.

La nuova costruzione del XVIII secolo

Dopo decenni di preparativi, nel 1721 vennero stipulati i contratti per la costruzione delle tre navate. Il 9 marzo 1722, il parroco don Vincenzo Calabrò posò la prima pietra della nuova chiesa, che sarebbe stata aperta al culto nel 1741.
Il Santuario assunse così la forma tardo-barocca che ancora oggi lo caratterizza, arricchendosi di elementi decorativi che lo rendono uno dei gioielli del Val di Noto. Il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908 provocò gravi danni anche a Militello e alla chiesa di Santa Maria della Stella. L’edificio fu chiuso e la parrocchia si trasferì prima nella chiesa del SS. Sacramento e poi in quella di San Domenico. I lavori di restauro iniziarono nel 1909 grazie al sostegno di papa San Pio X e alla generosità della popolazione. Dopo anni di sforzi, la chiesa fu consacrata il 6 settembre 1925 dal vescovo di Caltanissetta e l’11 ottobre 1969 è stata elevata a “Santuario Mariano Diocesano”.
Il Santuario di Santa Maria della Stella è uno degli esempi più belli del barocco siciliano. La facciata, iniziata nel 1722 e completata nel 1741, è divisa in tre ordini decorati con statue, colonne e motivi tipici dello stile dell’epoca. L’ingresso principale è arricchito da bassorilievi e da un portale elegante che introduce alla maestosità interna. Collocato in cima a una scenografica scalinata, il Santuario di Santa Maria della Stella domina la “piazza maggiore” con una presenza architettonica di grande equilibrio formale. Il prospetto, attribuito all’architetto-scultore Giuseppe Ferrara da Palazzolo Acreide (1724‑1741), è un saggio compiuto di barocco tardo-valdinotino. A lato dell’edificio di culto, si erge la torre campanaria (1773), poderosa ma rimasta incompiuta, che funge da contrappunto verticale alla facciata.
La chiesa adotta una pianta basilicale a tre navate scandite da pilastri, scelta che risponde a criteri di maggiore resistenza sismica. L’assetto interno privilegia la chiarezza spaziale delle navate e la lettura ordinata delle cappelle laterali, raccordate da archi che impostano un ritmo misurato lungo i fianchi. Al 1750 risale il cappellone progettato dall’architetto‑pittore militellese Antonino Scirè, che completa il baricentro liturgico e conferisce profondità alla prospettiva dell’aula.
L’apparato decorativo interno è dominato dagli stucchi settecenteschi eseguiti dall’agrigentino Onofrio Russo, allievo di Giacomo Serpotta. Il 7 settembre 1983, fu inaugurata la nuova cappella dedicata a Maria SS. della Stella. Pur distinguendosi per la sua nobile semplicità, la cappella acquista grande valore artistico grazie alle porte in marmo della nicchia che custodisce la Patrona, impreziosite da due splendidi angeli in bronzo, capolavoro dello scultore contemporaneo Emilio Greco. Il simulacro della Madonna della Stella è realizzato in legno e canapa e non è da escludere che alla sua creazione abbia contribuito lo scultore militellese Giambattista Baldanza, lo stesso che nel 1624, diede forma al nuovo fercolo secondo un impianto barocco del tutto originale. All’interno del Santuario di Militello in Val di Catania sono custodite opere d’arte di grande valore storico e religioso. Tra queste spicca la maestosa pala d’altare di Olivio Sozzi, che raffigura la Natività di Maria, incorniciata da una scenografica macchina lignea realizzata nel 1753. Un’altra opera di profonda intensità è la statua lignea del Cristo alla Colonna (XVII secolo), attribuita a frate Umile da Petralia e restaurata dopo il terremoto del 1693 dall’artista locale Gaetano Frazzetto. Il Santuario conserva anche numerose tele di pregio, arricchite da cornici dorate a foglia d’oro. Tra queste spicca la tela del Martirio di San Bartolomeo (1694), esempio di grande forza espressiva.
Passeggiando tra le navate si incontrano i sarcofagi in pietra dei feudatari della città (XV e XVI secolo), testimonianza del prestigio della chiesa, che godette del Regio Patronato fino al 1788 e fu a lungo la principale chiesa sacramentale di Militello.
Tra i tesori più rari si trova poi la straordinaria pala d’altare in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, datata 1487, che raffigura la Natività di Gesù. Proveniente dall’antica chiesa di Santa Maria la Vetere, rappresenta una delle opere rinascimentali più preziose della Sicilia. Infine, la Sacrestia-Tesoro del Santuario raccoglie un ricco patrimonio di arredi sacri e opere d’arte, provenienti sia dalla chiesa parrocchiale sia dalle numerose chiese filiali del territorio.
Le decorazioni barocche si alternano a elementi più sobri, creando un equilibrio armonioso tra ricchezza ornamentale e spiritualità. Le volte affrescate, i giochi di luce e i dettagli scultorei contribuiscono a rendere questo luogo un capolavoro d’arte.

Riconoscimento UNESCO

Nel 2002, il Santuario di Santa Maria della Stella è stato ufficialmente inserito nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme ad altri capolavori barocchi del Val di Noto. Questo riconoscimento internazionale ha sancito non solo il valore architettonico e artistico del santuario, ma anche la sua importanza come centro di identità religiosa e culturale per Militello e per l’intera Sicilia.

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