Messina è una città che offre scorci e panorami indimenticabili, ma pochi luoghi regalano una vista tanto spettacolare quanto il Monte Dinnamare, vetta dei Peloritani che raggiunge i 1127 metri d’altezza. Dal suo piazzale, infatti, lo sguardo può abbracciare contemporaneamente i due mari – lo Jonio e il Tirreno – da cui sembra derivare il nome stesso del monte, dal latino bimaris (“tra due mari”). Da lassù si ammirano la città di Messina con lo Stretto nella sua imponenza, Capo Milazzo e persino le isole Eolie. Non è un caso che proprio in questo luogo sia stato eretto il Santuario della Madonna di Dinnamare, meta di pellegrinaggi che ogni anno radunano centinaia di fedeli provenienti da tutta la provincia.
La storia del Santuario
Le origini del Santuario si intrecciano con secoli di fede e di tradizioni popolari. Già in epoca bizantina, sul monte sorgeva una chiesetta dedicata alla Madonna, costruita al posto di un’antica torre di avvistamento. La sua storia, però, non fu priva di difficoltà: nel 1899 l’edificio venne demolito dai militari per far spazio al Forte Dinnamare, costruito per difendere lo Stretto di Messina. Successivamente, il Santuario fu ricostruito poco distante, dove ancora oggi si erge in tutta la sua semplicità. Ogni anno, tra il 3 e il 5 agosto, si svolge la festa della Madonna di Dinnamare: l’icona custodita a Larderia viene portata in processione fino al monte attraverso i sentieri montani, in un pellegrinaggio suggestivo che parte di notte e culmina all’alba.
Le leggende della Madonna di Dinnamare
Il culto della Madonna è avvolto da affascinanti leggende che rafforzano il legame tra fede e natura. Una narra di un pastore che trovò sul monte una tavoletta di marmo raffigurante la Vergine col Bambino. Portatala a casa, l’oggetto miracoloso spariva per riapparire ogni volta sulla vetta, segno inequivocabile che la Madonna desiderava essere venerata lassù. Un’altra leggenda racconta invece che la sacra immagine giunse dal mare, portata da due mostri marini fino alla spiaggia di Maregrosso. I pescatori, commossi, iniziarono a venerarla, finché decisero di portarla sul monte, trasformandolo in un santuario naturale di devozione e preghiera. Questi racconti popolari, tramandati di generazione in generazione, hanno reso il Santuario un luogo di spiritualità profonda e di continuo pellegrinaggio.
L’architettura e il culto attuale
Il Santuario, pur semplice e privo di ricchi ornamenti, colpisce per la sua essenzialità e per il forte valore simbolico. In pietra, poco luminoso e di ispirazione medievale, conserva al suo interno un rilievo marmoreo ottocentesco raffigurante la Madonna col Bambino in trono, sorretto da due mostri marini o delfini, opera che richiama la leggenda marina. Restaurato in tempi recenti, ha ritrovato la naturale bellezza delle murature in mattoni a vista. Intorno si apre una piazza panoramica che consente di contemplare contemporaneamente i due mari e la città. Ogni anno, la processione della Madonna di Dinnamare mantiene viva una tradizione antica, in cui fede, leggenda e paesaggio si fondono, regalando ai partecipanti un’esperienza spirituale unica e intensa.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XX secolo
- Ubicazione: C.da Dinnammare