Il Santuario della Madonna della Libera di Mongiuffi Melia, situato in posizione panoramica sul colle Mongilone, è uno dei luoghi di culto più significativi della comunità locale. Ogni anno, tra maggio e luglio, migliaia di fedeli e pellegrini si recano qui per venerare la statua della Vergine, che rimane custodita nel Santuario fino alla prima domenica di luglio, giorno della festa solenne. Questo luogo non è solo un punto di riferimento religioso, ma anche un’oasi di raccoglimento e spiritualità, dove fede, tradizione e natura si intrecciano. Mongiuffi Melia vanta una storia antichissima e una radicata devozione mariana, resa ancora più viva dalla presenza del suggestivo Santuario della Madonna della Catena, situato nella verde contrada Fanaca.
Storia e devozione della Madonna della Libera
La devozione alla Madonna della Libera a Mongiuffi Melia affonda le sue radici in un episodio leggendario che coinvolse un certo Francesco Paolo Ardile di Letojanni: dopo aver ingiuriato la Vergine, fu colpito da un attacco apoplettico e, guarito per sua intercessione, si dedicò a diffonderne il culto ampliando una piccola edicola votiva sul colle Mongilone. Nel 1894 venne scolpita una statua lignea da Francesco Lo Turco di Gallodoro, accolta con grande fervore dalla popolazione. Poco dopo, nel 1904, iniziarono i lavori per la costruzione del Santuario. Il santuario fu aperto al culto nel 1913. Costruito a più riprese e completato definitivamente nel 1998 con la costruzione del campanile e del ministero.
Architettura e opere del Santuario
Il Santuario della Madonna della Libera si presenta come un elegante edificio affiancato dalla torre campanaria, visibile anche dai paesi circostanti grazie alla sua posizione dominante. All’interno custodisce vetrate artistiche, statue, mosaici e dipinti. Il simulacro della Madonna fu scolpito nel 1894 mentre il quadro, di data anteriore, è una copia dell’originale custodito nel Santuario di Santa Maria della Libera a Rodi Garganico (FG), in Puglia. Secondo un’antica tradizione, l’icona originale sarebbe stata ritrovata sulla spiaggia di Rodi Garganico dopo la caduta di Costantinopoli, nelle mani dei Turchi, e per questo se ne ipotizza l’origine bizantina. La Vergine è raffigurata con una veste rossa e un mantello verde dai bordi dorati: la mano destra alzata e segnata dalle stimmate della croce. Con la mano sinistra sorregge il Bambino Gesù che, in un gesto di dolcezza, accarezza la madre con la destra, mentre nella sinistra tiene una colomba. Quest’ultimo dettaglio, carico di significato, ricorda all’umanità che solo con purezza e semplicità, proprio come le colombe, si può vincere nelle battaglie della vita e ottenere la vera liberazione.
Nei giorni della festa i fedeli partecipano a celebrazioni eucaristiche e alla suggestiva processione del sabato sera, che attraversa le campagne circostanti. Questo luogo sacro, ricco di arte e spiritualità, rimane ancora oggi uno dei centri religiosi più amati della provincia di Messina.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XX secolo
- Ubicazione: C.da Volo