Santuario di Santa Rosalia – Palermo

E’ uno dei uno dei luoghi simbolo della città di Palermo, visitato ogni anno da migliaia di pellegrini. E’ il santuario di Santa Rosalia di monte Pellegrino, risalente al XVII secolo e costruito in seguito al miracoloso evento che portò alla fine della peste in città.

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Monte Pellegrino Santuario Santa Rosalia

L’edificio di culto sorge quasi in cima al monte Pellegrino, abbarbicato in un anfratto di roccia e racchiude la grotta dove sono state rinvenute le ossa della Santa, grazie all’indicazione di una tal Geronima La Cattuta di Ciminna alla quale, il 26 maggio 1624, apparvero la Vergine Maria e Santa Rosalia, mostrandole dove scavare nella grotta sul monte. E così, il 15 luglio 1624 sotto una grande lastra di marmo furono ritrovate le reliquie della giovane Rosalia de’ Sinibaldi che secondo la tradizione era figlia del conte Sinibaldo de’ Sinibaldi, signore della Quisquina e del monte delle Rose. A Santo Stefano di Quisquina si trova l’eremo con la grotta dove la santuzza trovò rifugio per ben dodici anni.

Il monte, definito dal Goethe il più bel promontorio del mondo, è stato sempre considerato un luogo dal forte significato spirituale. Nell’antichità è stato sede di un culto punico, come dimostra la presenza di un’edicola dedicata alla dea della fertilità, trasformata successivamente in chiesa cristiana, all’interno dell’attuale grotta di Santa Rosalia. Dal Medioevo in poi l’altura divenne un’importante meta del pellegrinaggio spirituale tanto che, nel 1162, anche Rosalia Sinibaldi la scelse come luogo in cui vivere la propria solitudine in preghiera.

Santuario di Santa Rosalia

Si raggiunge la chiesa della santuzza dopo aver percorso una strada panoramica lunga ed alberata che a tornanti si inerpica sulla montagna e termina in un ampio piazzale. Sul belvedere di monte Pellegrino si trova la statua bronzea della Santa commissionata nel 1963 a Benedetto De Lisi junior e che dall’alto del suo piedistallo protegge tutta la città di Palermo. Il simulacro ha preso il posto di una statua più antica e più volte rimpiazzata poiché decapitata dagli eventi atmosferici. A tal proposito nel Settecento Vito Maria Amico scrive: «Sul Pellegrino, non lungi dal santuario, merita attenzione una statua colossale di selce, rappresentante s. Rosalia, sollevala da poco tempo in luogo di quella ch’era stata anteriormente da un fulmine abbattuta; l’è un’opera ragguardevole del signor Rosolino La Barbera, dei più valorosi scultori viventi in Sicilia».

A Palermo il Santuario di Santa Rosalia fu edificato nel XVII secolo: il lavori di costruzione ebbero inizio precisamente nel 1625. Negli anni a seguire fu pure realizzato un convento di frati francescani, oggi sede dei religiosi dell’opera Don Orione.
L’elegante facciata seicentesca del santuario di monte Pellegrino si trova addossata alla rupe, preceduta da una scalinata. La navata è un cortile a cielo aperto. L’ingresso della chiesa conduce ad un vestibolo a tre arcate dove son presenti due altari, un antico Crocifisso e la statua di Sant’Atanasio. Pregevole è il rilievo dello scultore Nunzio La Mattina datato 1636 che raffigura l’incoronazione della santuzza come protettrice della città per mano di Cristo.

Palermo Santuario Santa Rosalia

Attraverso una cancellata di ferro si accede alla grotta, dove secondo la tradizione la Santa dimorò in penitenza fino alla morte. L’anfratto, oggi trasformato in cappella, è profondo quasi venticinque metri. E’ qui che furono trovate le spoglie di Santa Rosalia.
Un’interessante descrizione della grotta è riportata nel “Lexicon topographicum Siculum” di V. Amico «[…] Ivi si apre volta a mezzogiorno la grottaa di s Rosalia, accomodala oggi in chiesa, frequentata ogni giorno con religioso culto dai siciliani, che da ogni parte vi accorrono, ed avuta in sommo onore per la sacra riverenza che ispira al solo aspetto. Eccone la descrizione fatta da Giordano Cascino, corrispondente perfettamente alle vere forme: “Non, lungi dal vertice del monte apresi una grande spelonca e stendesi per 100 palmi in lungo. Nel primo adito la larghezza è di 38 palmi, ma progredendo verso oriente vieppiù si allarga da sinistra a 44 e più palmi, sino a quel luogo donde fu cavato il sacro corpo di Rosalia […] Narra poi il Cascini quale si fosse stata prima del 1626 l’apertura o il forame dell’antro, da non potere entrarvisi che di fianco….».
In questo ambiente ricco di fascino si trova un altare dietro il quale, in una rientranza della roccia, è collocata la statua in marmo dell’Immacolata realizzata nel 1656 da Giuseppe Albino detto il Sozzo.

La volta della grotta è ricoperta da lamine metalliche utilizzate per incanalare l’acqua santa, trasudante dalle fenditure della roccia, che viene raccolta ed inserita nelle acquasantiere all’ingresso della chiesa. Sotto un baldacchino di forme barocche, fatto realizzare nel 1667 dal Senato palermitano, è custodito il simulacro in marmo bianco di Carrara di Santa Rosalia, che lo scultore fiorentino Gregorio Tedeschi nel 1625 volle rappresentare nell’estasi del suo trapasso. La statua si trova incastonata in una teca in vetro con gli ex-voto dei devoti e coperta da un manto d’oro, donato nel 1748 dal re Carlo III di Borbone.
La grotta nei secoli ha attratto molteplici visitatori tra i quali Johann Wolfgang Von Goethe, che nel 1787 intraprese il suo primo viaggio in Italia che lo portò anche in Sicilia, e descrisse la statua della Santa Patrona con queste parole: «Sembrava come rapita in estasi, con gli occhi a metà velati, il capo mollemente abbandonato sulla mano destra carica di anelli. Non potevo saziarmi dal contemplarla, come se avesse avuto un fascino del tutto singolare». La santuzza difatti colpisce per la compostezza delle linee e per il volto particolarmente espressivo».

Il 4 settembre di ogni anno ricorre la festa liturgica di Santa Rosalia e i devoti dedicano alla patrona il rito dell’acchianata sulla ripida “scala vecchia”. I tornanti della montagna tornano ad animarsi e a risuonare di suppliche e, come da tradizione, in tanti si recano in pellegrinaggio al santuario a chiedere “grazie” e per mantenere le promesse rivolte alla santuzza.

Santuario Santa Rosalia Orari e Visite

Il santuario di monte Pellegrino ospita il Museo di Santa Rosalia che espone oggetti legati alla devozione e al culto per la Santuzza tra cui una galea d’argento di 42 libre di peso donata nel 1667 da Don Pietro Napoli e Barresi principe di Resuttana. Di notevole interesse è anche l’antico forziere che nel Seicento veniva utilizzato per conservare gli oggetti preziosi oggi esposti nell’antica Sala consiliare.
Il Santuario è visitabile tutti i giorni dell’anno dalle ore 7,30 alle ore 13,00 e dalle ore 13,30 alle 18,30 (19.30 ora legale).

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: XVII secolo
  • UbicazioneVia Pietro Bonanno
  • Orari Messe: Giorni feriali da Ottobre a Giugno: da lunedì a sabato ore 17,00 (ora legale 18,00). Da Luglio ad Agosto: da lunedi a venerdì ore 19,00, sabato ore 18,00. Giorni festivi: 11,00 – 17,00 (ora legale 18,00).
  • Informazioni: Tel (+39) 091 540326
  • Festa: Luglio/Settembre – Festa di Santa Rosalia – Palermo
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