Santuario Madonna Addolorata – Cefalà Diana

Immerso nel cuore dell’entroterra palermitano, il Santuario della Madonna Addolorata di Cefalà Diana rappresenta un luogo di intensa spiritualità e memoria collettiva. Nonostante la sua costruzione sia relativamente recente, questo piccolo santuario custodisce una storia carica di mistero, fede e profonda devozione, nata da un evento che ha segnato indelebilmente la comunità locale: l’apparizione della Madonna Addolorata il 26 maggio 1967.

La Storia del Santuario di Cefalà Diana

Tutto ebbe inizio in un pomeriggio di primavera, tra le antiche mura del Castello medievale che domina il borgo. Quattro bambini, come spesso accadeva, si trovavano lì a giocare. Mentre cercavano nidi di uccelli, si imbatterono in una scena inquietante: tre lunghi serpenti privi di testa. Colti dalla paura, cercarono rifugio all’interno della torre. All’improvviso, un forte boato scosse l’aria e uno dei ragazzi, spaventato, urlò: “Usciamo, usciamo, sta crollando la torre!”. Uscendo precipitosamente, tutti e quattro videro una figura luminosa alla finestra, che li accecò con un’intensa luce. Era la Madonna Addolorata, con le mani giunte in preghiera e le labbra che sembravano muoversi in un sussurro. Anche se la paura ebbe il sopravvento, l’immagine rimase impressa nei loro cuori. Corsi in paese, i bambini raccontarono tutto al sacerdote, dando inizio a una delle pagine più singolari della storia religiosa siciliana. Inizialmente accolta con scetticismo, la notizia si diffuse rapidamente. Pellegrini, curiosi, giornalisti accorsero da tutta Italia. Alcuni riferirono di aver vissuto esperienze simili, tra cui un giornalista che si disse profondamente toccato dalla stessa visione dei ragazzi.
In seguito a questi avvenimenti, nacque l’idea di costruire un santuario in onore della Madonna Addolorata, proprio di fronte all’area del castello, in un punto panoramico e suggestivo. I lavori iniziarono nel 1967, tra ostacoli burocratici, difficoltà economiche e dispute sui terreni. Ma la fede dei cittadini di Cefalà Diana fu più forte di ogni impedimento: grazie al lavoro volontario dei fedeli, alle donazioni private e persino al contributo di benefattori danesi, il Santuario fu completato e consacrato il 22 giugno 1969 dal Cardinale Francesco Carpino. Sull’altare troneggia oggi il simulacro della “Madonna del Castello”, simbolo visivo e spirituale di quel giorno straordinario.
Ogni anno, per ricordare l’apparizione, il 25 e 26 maggio si celebrano due giornate di festa molto partecipate. Il 25 maggio si svolge una fiaccolata serale: il simulacro dell’Addolorata viene portato in processione fino al Santuario, dove si celebra la Messa in un’atmosfera carica di emozione. Il giorno successivo, un’altra celebrazione precede il ritorno in Chiesa Madre, accompagnato da canti, preghiere e la presenza di tutta la comunità.
Oggi il Santuario di Cefalà Diana è meta di numerosi pellegrinaggi e rappresenta un punto di riferimento non solo per i fedeli locali, ma anche per i visitatori attratti dalla sua storia e dalla bellezza del luogo. Nonostante la Chiesa non abbia mai espresso un riconoscimento ufficiale delle apparizioni, l’evento del 1967 rimane un simbolo indelebile di fede popolare, un mistero che ancora oggi commuove e unisce un intero paese sotto lo sguardo dolce e silenzioso della sua Madonna.

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: 1969
  • Ubicazione: Via Mons. Castrense La Barbera
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