Poco fuori dal centro abitato di Cerami, immerso nella quiete della natura, sorge il suggestivo Santuario della Madonna della Lavina, legato a un evento prodigioso che da secoli alimenta la devozione popolare. Secondo la tradizione, nel XVII secolo, una sacra icona della Madonna fu ritrovata tra le acque fangose di un piccolo torrente, chiamato in dialetto “u lavinaru”. La scoperta avvenne tra i ruderi di un antico monastero benedettino, ormai abbandonato. Il dipinto, attribuito a mano bizantina e forse risalente al XIV secolo secondo Vito Amico, fu oggetto di profonda venerazione da parte delle suore, che per preservarlo da furti e devastazioni, lo inchiodarono a una trave del soffitto. La leggenda vuole che, a seguito di sogni ricorrenti di una religiosa e di eventi miracolosi, l’immagine sacra fu ritrovata galleggiante tra le rovine dopo una violenta pioggia, guidando l’intera comunità alla sua riscoperta. Si racconta che fu una mula, inginocchiandosi improvvisamente sul terreno fangoso, a indicare con il suo zoccolo il punto esatto in cui giaceva l’icona, lasciandone impresso un segno visibile sulla tavola.
Il culto e la nuova chiesa rurale
Dopo il ritrovamento della sacra immagine, le suore benedettine la trasferirono nel monastero annesso all’Abbazia di San Benedetto, dove è ancora oggi custodita. Per onorare il luogo del miracolo, fu edificata una nuova chiesa rurale: il Santuario della Lavina. Costruita nel XVII secolo sul costone roccioso che domina la zona del torrente, la chiesetta ha un’unica navata ed è stata più volte restaurata, in particolare dopo i danni subiti nel 1943 durante gli eventi bellici. All’interno è conservata una copia del quadro originale e un dipinto seicentesco della Madonna che allatta Gesù Bambino, anch’esso oggetto di profonda devozione. Le pareti ospitano affreschi contemporanei raffiguranti i misteri mariani, mentre all’esterno un piccolo giardino e una platea accolgono i fedeli durante le celebrazioni all’aperto, dinanzi all’altare in pietra.
Devozione popolare e celebrazioni
La Madonna della Lavina è oggi invocata con profonda fede dalla comunità ceramese e da numerosi pellegrini che nel mese di settembre prendono parte alla sua festa. Ancora oggi si tramanda il racconto secondo cui l’immagine sacra porta impressa l’impronta dello zoccolo della mula che ne rivelò il nascondiglio. Un segno che ha dato origine a un legame indissolubile tra la comunità di Cerami e la sua protettrice, venerata come simbolo di speranza, rinascita e custodia divina.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XVII secolo
- Ubicazione: Via Lavina
- Festa: Settembre – Festa della Madonna della Lavina – Cerami (EN)