Santuario Maria Santissima di Valverde

Il Santuario della Madonna di Valverde, in provincia di Catania, è uno dei più antichi luoghi di culto mariano della Sicilia, radicato in una tradizione secolare e intriso di leggenda. La sua origine è legata a un evento miracoloso avvenuto sull’altipiano dell’antica Vallis Viridis.

Le origini del Santuario di Valverde: tra storia e leggenda

La storia del Santuario di Valverde affonda le sue radici in un contesto complesso e affascinante, che unisce il dramma degli eventi storici all’intensità del miracolo e della fede popolare. Siamo nella prima metà dell’XI secolo, un’epoca segnata da profondi contrasti: la Sicilia è occupata dai Musulmani, ma l’Impero Bizantino è determinato a riconquistarla. Dopo diversi tentativi falliti, sarà l’esercito guidato da Giorgio Maniace – con il supporto decisivo dei Normanni – a riportare la vittoria. Tuttavia, un’ingiusta spartizione del bottino da parte delle truppe greche porterà i Normanni ad abbandonare temporaneamente l’isola. È proprio in questo scenario che prende vita la tradizione legata alla nascita del Santuario di Valverde.

Il miracolo dell’apparizione e la conversione di Dionisio

Secondo il racconto popolare, Dionisio, ex soldato normanno di origine ligure, deluso dalla spartizione iniqua del bottino di guerra, si ritirò nella zona boscosa dell’altopiano conosciuto allora come Vallis Viridis – oggi contrada Fontana – e si diede al brigantaggio. In un giorno di giugno del 1038, si trovò davanti un umile viandante, Egidio, profondamente devoto alla Madre di Dio. Dionisio, come era solito fare, lo minacciò con un pugnale, ma qualcosa di straordinario accadde: una voce celeste lo fermò, dicendogli di non toccare il suo devoto. Quando si voltò, Dionisio vide una donna di indescrivibile bellezza – la Vergine Maria – che gli ordinò di deporre l’arma e abbandonare la via della violenza. In quel momento avvenne un doppio miracolo: Egidio fu salvato e Dionisio, colpito dalla grazia divina, si convertì.
La grotta in cui Dionisio si rifugiava divenne un luogo di preghiera e penitenza. Una notte, durante la meditazione e il pianto, la Vergine gli apparve di nuovo, confortandolo e invitandolo ad accostarsi alla confessione. Ma soprattutto gli affidò una missione: costruire un tempio in suo onore proprio sulla Vallis Viridis.

Il segno nel cielo e la nascita del Santuario

Per indicare il luogo esatto della futura chiesa, la Madonna predispose un segno: Dionisio doveva presentarsi al clero e radunare il popolo. Quando si recarono sull’altopiano, un prodigio si manifestò: uno stormo di gru sorvolò il cielo e disegnò chiaramente il nome “Maria”, segnando con precisione il punto in cui doveva sorgere il santuario. Fu lì che ebbe inizio la costruzione del tempio, simbolo di redenzione e fede.
Una volta ultimato, un ulteriore segno celeste suggellò l’opera: mentre Dionisio pregava, la Madonna gli apparve per l’ultima volta – era il 1040 – avvolta da luce divina. Al suo risveglio, sul pilastro della chiesa, trovò impressa miracolosamente l’effigie della Vergine, immagine che ancora oggi è al centro della devozione mariana di Valverde. Da quel momento, il Santuario divenne meta di pellegrinaggi e luogo di culto vivo e ininterrotto, testimone di una fede nata dal pentimento, dalla misericordia e da un prodigio eterno.

Il Santuario della Madonna di Valverde tra leggenda e devozione secolare

Le origini precise della chiesa sono quindi avvolte nel mistero. Tuttavia, la presenza della Confraternita della Misericordia fin dal 1223 conferma l’antichità del luogo. Il Santuario fu consacrato nel 1296 da Federico II d’Aragona, re di Sicilia, che partecipò alla cerimonia, e nel 1446 venne elevato a chiesa sacramentale.
 Il terribile terremoto del 1693 causò danni, ma la struttura rimase in piedi: crollarono il tetto e parte dell’abside, ma il pilastro con l’immagine sacra rimase miracolosamente illeso. I lavori di ricostruzione terminarono nel 1715, modificando l’impianto originario a croce in una planimetria irregolare, ridimensionando l’abside e inglobando il campanile in una nuova struttura realizzata per accogliere il convento degli Agostiniani Scalzi, insediatisi qui dal 1697 per volontà dell’arcivescovo Andrea Riggio.

Architettura: arte sacra tra Medioevo e Barocco

L’architettura del Santuario della Madonna di Valverde riflette le stratificazioni storiche che lo hanno arricchito nei secoli. Il prospetto principale del Santuario di Valverde è caratterizzato da colonne in pietra lavica e archi che donano eleganza e movimento alla facciata. Sul portico che precede la chiesa si aprono tredici finestre appartenenti all’antico convento. Dell’antica facciata restano visibili gli spioventi del tetto e l’ultimo ordine della torre campanaria, con la data 1559 incisa sulla base di pietra lavica. Il portale tardo quattrocentesco, decorato con colonnine tortili ed eleganti motivi floreali, è sormontato dallo stemma dei principi Riggio, sepolti nel Santuario. Il portone in bronzo, realizzato da Giacomo Petralia nel 1979, racconta in ventidue formelle le apparizioni della Vergine a Dionisio, la costruzione del Santuario e episodi della vita di Sant’Agostino. All’interno si trovano importanti altari dedicati alla Madonna del Rosario, Madonna del Carmine, San Nicola da Tolentino e alla Sacra Famiglia, oltre al monumento sepolcrale di Luigi Riggio Branciforte e della moglie Caterina Gravina. Accanto alla torre campanaria si trova un altro portale in pietra bianca, datato 1694, con un portone in bronzo del 1987 opera dello scultore Adamantino, che narra episodi della vita di Sant’Agostino. L’interno del santuario conserva l’icona della Madonna, ritenuta acheropita, ovvero non dipinta dalla mano dell’uomo, e considerata miracolosa dai fedeli.
 Si trova sul pilastro centrale, mentre in posizione decentrata un altare è interamente dedicato alla Vergine, memoria viva di fede, storia e miracolo che hanno reso Valverde uno dei cuori spirituali della Sicilia. Ogni anno, il Santuario di Valverde continua ad accogliere pellegrini e visitatori che, attratti dalla sua bellezza architettonica e dalla spiritualità che si respira tra le sue mura, rinnovano una tradizione di fede che si tramanda da quasi mille anni.

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