Tonnara di Solanto – Santa Flavia

La Tonnara di Solanto, a Santa Flavia, è uno dei luoghi più affascinanti della costa siciliana. Tra antiche leggende fenicie, torri arabe e storie di pescatori, questo complesso racconta una tradizione millenaria legata al mare e alla pesca del tonno, in un connubio unico di storia, architettura e cultura che continua a incantare chiunque la visiti.

Un’antica storia millenaria tra Fenici e Arabi

La Tonnara di Solanto, situata nella borgata marinara omonima a pochi chilometri da Santa Flavia, è una delle più antiche della Sicilia. Le sue origini risalgono addirittura all’VIII secolo a.C., epoca in cui i Fenici fondarono la vicina città di Solunto, dando avvio a una tradizione legata alla pesca del tonno che avrebbe segnato la storia e l’economia del territorio per secoli. Furono poi gli Arabi, durante la loro dominazione, a costruire un castello e una torre di guardia per proteggere questa preziosa attività, consolidando la funzione strategica della tonnara all’interno della vita locale. Nel 1392, re Martino il Giovane fondò la Baronia di Solanto, concedendo il titolo a Francesco Casasaya, e da quel momento la tonnara passò tra varie famiglie nobili siciliane, tra cui Spadafora, Agliata, Bologna, Joppolo, Filangeri e infine i Mantegna-Gancia.

L’architettura: tra fortezza, tonnara e borgo

La tonnara, costruita intorno a un nucleo arabo, si sviluppò in un complesso architettonico che comprendeva la torre di difesa, la camparia per le barche e le reti e il castello, che si erge maestoso a picco sul mare. Il castello stesso, risalente al XIV secolo, con le sue terrazze panoramiche e i giardini lussureggianti, costituiva il cuore del feudo e successivamente della baronia di Solanto. L’edificio della tonnara fu realizzato alla fine del XVII secolo con blocchi di arenaria e calcarenite, creando un ambiente ampio a doppie volte reali sorrette da colonne in pietra d’Aspra, capace di evocare l’atmosfera di una cattedrale. La sua struttura dorata e possente racconta ancora oggi l’importanza economica e strategica che questo luogo rivestiva per la Sicilia.

Declino, restauri e nuova vita culturale

Attiva fino al 1961, la tonnara di Solanto registrava negli anni Cinquanta un pescato annuo di circa 1.500 tonni, confermandosi tra le più produttive dell’isola. Tuttavia, le ultime campagne di pesca si rivelarono rovinose e portarono i principi Vanni di San Vincenzo a chiuderla definitivamente. Si deve proprio a loro il restauro del complesso, che ha trasformato l’antica camparia in un museo di se stessa, valorizzandola come suggestiva location per eventi e ricevimenti di prestigio. Oggi la Tonnara di Solanto, con il suo castello, le sue torri e l’incantevole panorama sul mare di Sicilia, continua a custodire le memorie di una tradizione millenaria fatta di fatica, riti, coraggio e profonda connessione tra l’uomo e il mare.

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Informazioni aggiuntive

  • Epoca: fine XVII secolo (costruzione attuale)
  • Ubicazione: S.S. 113
  • Condizioni: Buone
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