
La Pasqua di Scicli rappresenta uno degli eventi religiosi più sentiti della città, unendo fede, devozione popolare e tradizione in un intreccio secolare di riti e celebrazioni. L’intera comunità partecipa con profonda passione e coinvolgimento, mantenendo viva un’eredità spirituale che trascende l’aspetto religioso per diventare parte integrante dell’identità culturale cittadina. Questo equilibrio tra storia, folclore e sacralità ha conferito ai riti della Settimana Santa di Scicli un valore inestimabile, tanto da essere riconosciuti dalla Regione Sicilia come uno dei Grandi Eventi e inseriti nel Registro delle Eredità Immateriali (REI), a testimonianza della loro unicità e del forte legame con il territorio.
La Settimana Santa di Scicli
La Settimana Santa di Scicli affonda le sue radici nel XVII secolo e ha il suo fulcro nella Chiesa di Santa Maria La Nova, dove si svolgono i momenti più significativi della celebrazione pasquale. Tra questi, lo svelamento del Cristo Risorto durante la veglia pasquale, la processione eucaristica e la solenne processione del Cristo Risorto. Un tempo, la veglia pasquale prevedeva un suggestivo rito: una grande tela dipinta con la scena della sepoltura di Cristo cadeva dall’altare al momento del Gloria, mentre le campane, rimaste mute dal Giovedì Santo, tornavano a suonare. Questo rito fu praticato fino al 1880, quando venne sostituito da un meccanismo che faceva sollevare il simulacro del Cristo Risorto, creando un effetto scenico che evocava la sua uscita dal sepolcro. Con la riforma della Settimana Santa del 1955, la Veglia Pasquale venne ripristinata nella notte del Sabato Santo. Un’altra antica tradizione era la Sacra rappresentazione della Resurrezione, attestata già nel ‘600 e originariamente messa in scena da attori davanti all’altare maggiore. Nel tempo, gli attori furono sostituiti da gruppi statuari, fino alla sua definitiva trasformazione in una messa privata e successivamente in una semplice benedizione, ancora oggi osservata. Tra le celebrazioni più antiche vi è la processione eucaristica della Domenica di Pasqua, detta del Venerabile, che risale al 1630. Inizialmente partiva dalla Chiesa di Santa Maria La Piazza per poi raggiungere Santa Maria La Nova, dove oggi si celebra la processione del Cristo Risorto. Le prime testimonianze della statua del Cristo Risorto in processione risalgono al 1799, mentre la presenza della Vergine nella celebrazione pasquale sembra riferirsi alla Madonna di Pasqua, conosciuta anche come Nostra Signora della Pietà o Madonna della Stella, una statua in marmo del 1496.
Offerta Hotel Scicli
Bed and Breakfast Scicli
La Pasqua di Scicli è un evento di profonda devozione, in cui fede, tradizione e spiritualità si intrecciano in un calendario di celebrazioni che coinvolge l’intera comunità. I riti vedono protagoniste le due storiche Arciconfraternite di Santa Maria La Nova e del Santissimo Crocifisso in San Bartolomeo, che accompagnano i fedeli attraverso un percorso di intensa partecipazione fino al culmine della festa: la Resurrezione del Cristo Risorto “Gioia”, celebrata con grande solennità nella Chiesa di Santa Maria La Nova.
Le celebrazioni a Scicli della Settimana Santa iniziano con i Venerdì dell’Addolorata, una tradizione profondamente radicata nella devozione popolare, una devozione risalente al 1708. Tra tutte le espressioni di fede sciclitane, il culto dell’Addolorata di Santa Maria La Nova è quello che più si è radicato nel tempo, tanto che ogni venerdì, da oltre tre secoli, centinaia di fedeli si recano in pellegrinaggio al Santuario cittadino di Santa Maria della Pietà, accendendo una candela e recitando una preghiera davanti al suo simulacro. Un tempo, il venerdì precedente la Domenica delle Palme, non incluso tra i sette venerdì solenni, era noto come “u venniri ra cira”, poiché in questa giornata il simulacro di Maria SS. della Pietà veniva esposto solennemente, e i fedeli iniziavano a offrire ex voto in cera alla Vergine Addolorata. Ancora oggi, la luce tremolante delle candele, gli ex voto in cera deposti ai piedi del simulacro, il profumo intenso della cera bruciata e le preghiere sussurrate dai fedeli creano un’atmosfera di profondo raccoglimento e intensa spiritualità. Nel Santuario di Santa Maria La Nova, accanto alla vara dell’Addolorata, tra i lumini rossi accesi, si trova già il simulacro del Cristo Risorto “Gioia”, la statua che la domenica di Pasqua sarà portata in trionfo, chiudendo con un’esplosione di gioia e devozione i solenni riti della Settimana Santa di Scicli.
La Domenica delle Palme segna l’inizio ufficiale della Settimana Santa, con la tradizionale benedizione delle palme intrecciate e, nel pomeriggio, la solenne processione dell’Addolorata di Santa Maria la Nova, un gruppo statuario di grande impatto emotivo che raffigura la Madonna con il Cristo deposto tra le braccia, affiancata da due pie donne. Il Martedì Santo si celebra la festa del Santissimo Crocifisso nella chiesa di San Bartolomeo Apostolo e si porta in processione il gruppo statuario della Crocifissione fino al Santuario di Santa Maria La Nova. Il Mercoledì Santo dal sagrato della Chiesa della Consolazione prende inizio la Via Crucis vivente.
Uno dei momenti più significativi è la funzione del Giovedì Santo, durante la quale vengono allestiti nelle cappelle delle chiese i saburcara, ovvero i Sepolcri, che la tradizione vuole visitare in numero dispari. La sera del Venerdì Santo a Scicli è uno dei momenti più solenni e suggestivi della Settimana Santa, quando il silenzio della città si riempie di devozione e pathos. Nel tardo pomeriggio, all’interno del Santuario di Santa Maria La Nova, si svolge la tradizionale funzione della scisa a Cruci, seguita dalla processione del Cristo Morto all’interno della chiesa. Dalla Chiesa di San Giovanni, prende avvio la solenne processione del Venerdì Santo, con protagonista il simulacro della Madonna Addolorata. Il corteo attraversa le strade di Scicli in un’atmosfera di profondo raccoglimento, accompagnato da una folla di fedeli, e si dirige verso Santa Maria La Nova. Davanti alla Chiesa della Consolazione, avviene l’incontro carico di emozione tra il Cristo Morto e la Madonna Addolorata, simbolo del dolore e della speranza cristiana. Da qui prende avvio la solenne processione. Tra canti e preghiere, il corteo percorre le vie principali della città fino a tarda notte, regalando ai fedeli uno spettacolo di intensa spiritualità e devozione. Da questo momento, la città entra in un’atmosfera di sospensione e attesa, in un silenzio carico di spiritualità, che culmina a mezzanotte del Sabato Santo con a resuscita e la solenne esposizione del Cristo Morto alla venerazione dei fedeli.
La Domenica di Pasqua a Scicli è un’esplosione di gioia e devozione, culminando nella festa del Cristo Risorto, noto come “U Gioia” o “Omu Vivu”. La giornata prende il via nella Chiesa di Santa Maria La Nova dove, al termine della Messa Solenne, si snoda la processione del SS. Sacramento Venerabile, accompagnata dallo stendardo dell’Arciconfraternita di Santa Maria La Nova. Dopo aver attraversato le vie del centro, la processione fa ritorno al santuario, dando inizio al momento più atteso: l’uscita trionfale del Cristo Risorto. Al grido corale di “Gioia! Gioia! Gioia!”, il simulacro viene sollevato in alto e portato con entusiasmo per le strade della città, fino alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione. Il corteo è accompagnato dalla banda musicale, mentre i bambini vengono sollevati verso la statua al grido di “Crìscila! Crìscila!”, in un gesto propiziatorio di buon auspicio. Nel pomeriggio, il Cristo Risorto esce nuovamente in una processione più solenne e raccolta, seguita da fedeli in preghiera. L’ultima e più emozionante processione si svolge in serata, quando il simulacro, tra canti e acclamazioni, viene riportato nella Chiesa di Santa Maria La Nova, segnando la conclusione di una giornata di festa intensa e coinvolgente, simbolo del trionfo della Resurrezione.
© Riproduzione riservata