Festa Sant’Anastasia – Motta Sant’Anastasia

La Festa di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania, è un evento carico di devozione e tradizione che si svolge con particolare solennità ogni quattro anni. Questa celebrazione, nota come la “Festa ranni”, contrapposta alla più contenuta “Festa piccola” che avviene annualmente, è un momento di profonda comunione spirituale e culturale per la comunità. Originariamente, la festa in onore di Sant’Anastasia si celebrava il 25 dicembre, giorno del suo martirio. Tuttavia, gli abitanti di Motta Sant’Anastasia scelsero di spostare la celebrazione al 23, 24 e 25 agosto. Questa decisione fu presa perché, in quel periodo, i raccolti abbondanti dei campi permettevano di raccogliere più facilmente i fondi necessari per organizzare i festeggiamenti.

La Festa Patronale di Motta Sant’Anastasia

Durante la Festa piccola, il simulacro della santa non viene portato in processione ma rimane esposto sull’altare maggiore della chiesa Matrice per due giorni, offrendo ai fedeli la possibilità di venerarla. La “Festa grande” in onore di Sant’Anastasia è un evento atteso con grande anticipazione, segnato da un intenso coinvolgimento emotivo e comunitario. Le celebrazioni ufficiali prendono il via il 25 dicembre, giorno in cui si commemora il martirio della santa, con l’annuncio delle festività durante il tradizionale omaggio alla patrona. Da quel momento, si avvia un’organizzazione complessa che coinvolge i tre Rioni locali – Maestri, Vecchia Matrice e Panzera – insieme al comitato parrocchiale, culminando nelle giornate clou del 24 e del 25 agosto.
La storia di Sant’Anastasia è profondamente radicata nella fede e nel martirio. Nobile romana cresciuta in una famiglia pagana, si convertì al cristianesimo insieme alla madre Fausta, influenzate dall’insegnamento di Crisogono. Nonostante fosse stata data in sposa al capitano romano Publio, Anastasia rimase vergine. Dopo la morte di Publio, Anastasia fu fatta prigioniera a Tessalonica per portare conforto ai cristiani perseguitati. Le sue sofferenze culminarono con il martirio il 25 dicembre 304, quando fu bruciata sul rogo nell’isola di Palmaria o, secondo altre fonti, a Sirmio.
Tra i momenti più significativi della festa patronale di Motta Sant’Anastasia è la processione del 23 agosto, durante la quale la reliquia di Sant’Anastasia, custodita in un avambraccio d’argento, descritto come “certamente un osso della gamba” nella bolla di accompagnamento del 1703, viene portata attraverso le vie del paese. La processione è accompagnata dalle autorità civili e religiose, dai Rioni in abiti tradizionali, e dagli stendardi che vengono sbandierati lungo il percorso, creando un’atmosfera di festa e devozione palpabile tra i partecipanti.
Queste festività oltre a rafforzare il legame tra i cittadini di Motta Sant’Anastasia e la loro patrona, servono anche a preservare e trasmettere le ricche tradizioni culturali e spirituali della comunità, rendendo la festa di Sant’Anastasia un momento imprescindibile nel calendario della città.

La Festa piccola di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia

La “Festa piccola” di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia è un evento intenso e ricco di spiritualità che si celebra ogni anno il 25 agosto, in ricordo del martirio della santa nel 304 a Sirmio, oggi Sremska-Mitrovitza, in Serbia Occidentale. Questa festa rappresenta un momento di profonda comunione tra i fedeli, che onorano la loro patrona con devozione e amore, rendendo omaggio alla sua storia e al suo spirito indomito.
La giornata festiva si apre all’alba, quando il suono delle campane e lo sparo di salve a cannone risvegliano la comunità di Motta. Questi rintocchi festosi annunciano l’inizio delle celebrazioni in onore di Sant’Anastasia, venerata sia dalla Chiesa d’Occidente che da quella d’Oriente per il suo coraggio e la sua fede incrollabile.
Il culmine della devozione si raggiunge già dal giorno precedente, il 24 agosto, quando le porte della cameretta che custodisce l’effigie della santa vengono aperte. Da quel momento, un flusso continuo di cittadini e devoti inizia un vero e proprio pellegrinaggio alla Chiesa Madre. Qui, i fedeli prendono parte alle celebrazioni eucaristiche, venerano le reliquie sacre e si immergono nell’atmosfera di profondo rispetto e adorazione che pervade il luogo.
Il 25 agosto, denominato “u ionnu di Santa Nastasia”, è il giorno in cui si fa memoria del suo martirio. L’altare è adornato con paramenti rossi, simbolo del sangue versato dalla martire, mentre gli addobbi floreali combinano il rosso con il bianco, colore della verginità e della purezza di Anastasia. La messa mattutina è celebrata solennemente alla presenza delle autorità civili e militari, nonché delle rappresentanze dei Rioni, che portano in offerta i frutti della terra e del lavoro umano, come pane, uova, uva e frutta di stagione. Al vespro, dopo un’altra santa messa, la Piazza Umberto si trasforma in un palcoscenico all’aperto dove gli sbandieratori e i musici dei tre Rioni danno vita a un vibrante spettacolo di folclore, attirando cittadini e numerosi turisti. La festa raggiunge il suo apice intorno alla mezzanotte, quando la comunità, radunata in Chiesa Madre, assiste alla chiusura della cameretta. Il simulacro di Sant’Anastasia, prelevato dall’altare maggiore e accompagnato dall’inno, attraversa la chiesa per apparire infine sul sagrato, dove ulteriori devoti attendono per esprimere il loro affetto e la loro venerazione. Con il parroco che recita la coroncina e i fedeli che intonano l’inno, l’evento si conclude tra applausi e grida di “cittadini, viva Sant’Anastasia”. Il simulacro viene poi riposto nella cameretta, lasciando ai fedeli un appuntamento per la notte di Natale, quando Sant’Anastasia verrà nuovamente esposta per la memoria liturgica del suo martirio. Questa festa oltre a rafforzare il legame tra la comunità e la loro patrona, rinnova ogni anno la fede e la devozione in una delle figure più amate e rispettate di Motta Sant’Anastasia.

La Festa grande di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia

La “Festa grande” di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia è un’occasione di straordinaria partecipazione comunitaria e fervore religioso, celebrata con particolare grandiosità ogni quattro anni, immersa in un’atmosfera di folklore e tradizione. Questa festa rappresenta non solo un momento di celebrazione liturgica, ma anche di espressione della cultura e dell’identità locale attraverso i Rioni, le rappresentazioni storico-folcloristiche e le elaborate processioni.
Le celebrazioni iniziano dal 20 agosto con il sacro Triduo nella Chiesa Madre, durante il quale i Rioni animano le messe e portano per la benedizione le “quartine”, vessilli emblematici che rappresentano il cuore delle tradizioni di ciascun quartiere. Questi simboli, insieme agli abiti devozionali, sono benedetti in un clima di profondo rispetto e devozione.
Il 22 agosto segna l’inizio delle manifestazioni vere e proprie: la mattina i cerei, sontuosamente adornati e rappresentativi delle offerte dei Rioni alla Santa Patrona, sfilano per le vie della città accompagnati dai corpi musicali. Nel pomeriggio, il culmine della festa si raggiunge in Piazza Umberto con le tradizionali ballate, esibizioni di danze e giochi di luce e fuoco che rievocano episodi della vita di Sant’Anastasia, tutte accompagnate dall’esplosione dei colori e dall’entusiasmo contagioso dei partecipanti.
La Calata del Partito è un evento centrale della festa di Sant’Anastasia, che anima la serata del 22 agosto in Piazza Umberto. Questa celebrazione folcloristica ha visto un’evoluzione nel corso degli anni: fino al 2007, i Rioni facevano il loro ingresso scenografico in piazza dalle rispettive zone, mettendo in scena spettacoli che rievocavano momenti salienti della vita di Sant’Anastasia, creando un’atmosfera di profonda connessione storica e culturale. Dal 2011, la Calata del Partito ha assunto una nuova forma, trasformandosi nell’ingresso trionfale dei Cerei in piazza. Accolti con grande entusiasmo dai membri dei Rioni, questi elaborati candelabri vengono portati in scena accompagnati dalle “Ballate” tradizionali, un’espressione vibrante di musica e danza che coinvolge l’intera comunità. Questo cambiamento non solo ha rinfrescato la manifestazione, ma ha anche rafforzato l’elemento di partecipazione collettiva e festa popolare, rendendo la Calata del Partito un momento di grande gioia e festività, celebrato con fervore da tutti i presenti.
La mattina del 23 agosto a Motta Sant’Anastasia si celebra un rito di profonda tradizione e significato: l’offerta della cera. Questo evento vede la partecipazione attiva delle autorità locali e dei Rioni, i quali conducono i loro cerei all’interno della Chiesa Madre. Questi cerei, costruzioni in legno risalenti agli anni Settanta e modellati sullo stile di quelli dedicati a Sant’Agata a Catania, rappresentano un tributo simbolico alla Santa Patrona da parte di ciascun Rione. Nonostante le differenze nell’artigianato e nello stile, tutte e tre le candelore mottesi condividono una struttura comune: ogni cero è ornato da decorazioni in legno intagliato, abbellito da figure di putti alati e da riquadri raffiguranti scene della vita e del martirio di Sant’Anastasia, insieme ai simboli distintivi del Rione. In cima a ciascun cero troneggia una corona, sormontata da un mazzo di fiori. Durante i giorni del Triduo, questi cerei vengono portati in processione per le vie del paese al suono dei corpi musicali, annunciando con gioia l’avvicinarsi della festa. Tuttavia, uno dei momenti più attesi è la tradizionale “Ballata”, che si tiene la sera del 22 agosto in Piazza Umberto. Qui, i cerei danzano in un’esibizione che unisce musica, movimento e spettacolo, radunando la comunità in una celebrazione di festa e devozione. Il 24 e il 25 agosto, i cerei assumono un ruolo ancora più centrale nelle celebrazioni. Essi precedono la processione del fercolo della Santa Patrona, seguendo un ordine ben definito che riflette l’antichità e l’importanza dei diversi Rioni: il Cereo Panzera, il più giovane, apre la marcia, seguito dal Cereo Vecchia Matrice, e infine dal Cereo dei Maestri, il più antico e vicino al simulacro e alle reliquie di Sant’Anastasia. Questa processione non è solo un atto di venerazione, ma anche una viva rappresentazione dell’unità e della storia della comunità di Motta Sant’Anastasia.
Il pomeriggio del 23 agosto è caratterizzato dalla Discesa storica delle quartine, un evento che trasforma la piazza in un palcoscenico a cielo aperto. Figuranti in costume, sbandieratori e musicisti accompagnano le insegne dei Rioni dalla Chiesa Madre fino alla piazza, dove le quartine vengono affisse in balconi distinti, segnando simbolicamente l’inizio ufficiale dei festeggiamenti. Questo momento, ricco di riferimenti storici e culturali, rappresenta una delle espressioni più autentiche del legame tra la comunità e la sua patrona. La Discesa della Quartina è un evento chiave nella Festa grande di Sant’Anastasia a Motta Sant’Anastasia. I costumi e le scenografie ricreate per l’occasione evocano epoche passate, immergendo i partecipanti e gli spettatori in un viaggio attraverso il patrimonio arabo-normanno e navarrese-aragonese di Motta e della Sicilia. La “quartina”, che deriva dal termine latino quartarium usato per indicare le quattro parti in cui era divisa una città, rappresenta il vessillo del quartiere. Oltre a essere un simbolo militare, è l’insegna per eccellenza di ogni Rione, riflettendo una profonda identità territoriale e culturale.
Durante i giorni del Triduo, c’è un momento solenne in cui le quartine vengono portate alla Chiesa Madre per ricevere la benedizione del sacerdote. Questo rito rafforza il legame tra la comunità religiosa e le tradizioni locali, ponendo le basi per i festeggiamenti che seguiranno. Nel pomeriggio del 23 agosto, le quartine vengono solennemente trasportate in piazza Umberto. Là, in un’atmosfera carica di attesa e celebrativa, vengono collocate su tre balconi che dominano la piazza, ognuno rappresentativo della zona di appartenenza del Rione. L’affissione delle quartine è un gesto carico di significati storici e identitari. Segna l’inizio ufficiale delle celebrazioni e simboleggia la partecipazione attiva del Rione agli onori resi alla Santa Patrona. Questo momento, considerato il più affascinante della festa sotto il profilo folcloristico, rappresenta una vivida espressione dell’orgoglio e dell’impegno della comunità di Motta Sant’Anastasia nel mantenere vive le sue tradizioni e nel celebrare la sua storia e la sua fede.
Il 24 agosto rappresenta il culmine di un’attesa colma di fervore a Motta Sant’Anastasia: alle 10 del mattino, in un’atmosfera elettrizzante fatta di canti, applausi e acclamazioni, il simulacro di Sant’Anastasia viene solennemente trasferito dalla sua cameretta all’altare maggiore della Chiesa Madre. Qui, in un gesto di devozione, i fedeli offrono fiori alla santa, mentre i loro sguardi si posano sul volto rassicurante del simulacro, rivolgendo preghiere e ringraziamenti.
Nel tardo pomeriggio, il simulacro viene collocato su un artistico fercolo ligneo. Preceduto dai cerei e dagli stendardi dei Rioni, il corteo si muove in una processione solenne attraverso le strade del paese. Un folto gruppo di devoti si raduna in Piazza Umberto, dove, dopo un messaggio del parroco, prendono vita le “cantate” dei Rioni, momenti di gioia collettiva che rafforzano il legame della comunità. La processione prosegue lungo Via XX Settembre fino a Piazza Principe di Piemonte, dove il Rione Vecchia Matrice esegue nuovamente la sua “cantata”. Proseguendo per Piazza Duca d’Aosta, il fercolo passa sotto la custodia del Rione Maestri, che lo guida lungo Via Vittorio Emanuele, fermandosi per una nuova esecuzione della “cantata”. Dopo aver attraversato nuovamente Piazza Umberto e Via Castello, il corteo, ancora accompagnato dal Rione Vecchia Matrice, fa ritorno in Chiesa Madre.
Il 25 agosto, la festa si conclude con una serie di eventi che consolidano ulteriormente la devozione dei fedeli. La mattina, la messa celebrata solennemente dal Vescovo e la partecipazione delle autorità, sottolineano l’importanza religiosa e sociale dell’evento. La messa mattutina diventa anche un momento di condivisione e offerta dei frutti della terra e del lavoro umano. Nel pomeriggio, una sfilata storico-folcloristica anima le vie principali del paese, seguita dalla celebrazione dell’ultima messa serale. Successivamente, il simulacro di Sant’Anastasia viene portato nuovamente in processione, accolto in Piazza Umberto dal Rione Panzera. Questo accompagna la statua lungo Via Vittorio Emanuele, offrendo un’ulteriore “cantata” in onore della Santa. La processione attraversa poi Via Regina Elena e Via Garibaldi, per concludersi nuovamente in Piazza Umberto, dove il Rione Vecchia Matrice prende il fercolo per l’ultima volta, accompagnandolo fino alla Chiesa.
Gli ultimi momenti della festa vedono il simulacro di Sant’Anastasia essere sollevato dal fercolo e portato dentro la Chiesa Madre, per essere riposto nella cameretta. L’inno tradizionale risuona tra le mura del tempio mentre dalla folla si leva un unanime grido: “Cittadini, Viva Sant’Anastasia!” Il finale è segnato da un magnifico spettacolo di fuochi d’artificio, un saluto luminoso che chiude la festa in bellezza, lasciando nel cuore dei partecipanti un senso di appartenenza e devozione profonda.

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A breve pubblicheremo il Programma 2025 della Festa di Sant’Anastasia di Motta Sant’Anastasia

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