
Immaginatevi un grazioso borgo medievale che si sviluppa tutto attorno alla rupe di gesso del monte San Paolino, così chiamato per la presenza dell’omonimo santuario che, con le sembianze di una cuspide, domina una vasta zona collinare dell’interno dell’isola. E calandovi nell’atmosfera natalizia, figuratevi il quartiere più antico, il Rabato, con le case bianche e le strette viuzze animate dalle torce e dai falò, dai costumi e delle voci di “li panarari, viddani, pastura, conzapiatta, tessitrici”, dalle nenie dei cantori locali e dal cantastorie, che danno vita ad un romantico e suggestivo presepe vivente, facendo rivivere la civiltà contadina dei primi del ’900. Questo è Sutera nei giorni di Natale, piccolo centro della provincia di Caltanissetta, che fa onore alle sue origini mitologiche, che ne attribuiscono la fondazione niente poco di meno che a Dedalo, l’architetto ateniese fuggito dal labirinto di Creta ed ospitato dal sovrano autoctono Kocalo.
Il Presepe Vivente di Sutera
Il Presepe Vivente di Sutera, iscritto nel Registro dell’Eredità Immateriali della Regione Sicilia, nella sezione del Libro dei Saperi, richiama ogni anno circa venticinquemila visitatori ed è una delle manifestazioni più conosciute e visitate della Sicilia.
Tra le varie postazione vi saranno anche quelle destinate alle degustazioni di prodotti tipici come l’ova duri, u pani consatu, li ciciri e lu formaggiu, lu vurciddratu. Saranno inoltre previste due zone di distribuzione vino.
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