
Ad Alessandria della Rocca, nel cuore dell’entroterra agrigentino, si accendono i riflettori sulla prima edizione della Sagra della Froscia e della ‘Ncannellata, un evento pensato per valorizzare le eccellenze gastronomiche e culturali del territorio, riscoprendo i sapori autentici della tradizione locale.
La Sagra della Froscia e della ‘Ncannellata
La froscia, regina indiscussa delle tavole pasquali, è molto più di una semplice pietanza: è un simbolo di identità, memoria e fede. Si tratta di una frittata realizzata con uova fresche, piselli, fave, asparagi selvatici, ricotta di pecora, pangrattato e la profumata nipitella, dal leggero aroma di menta. Un piatto semplice ma che nel territorio dei Sicani è considerato profondamente evocativo, legato ai riti della Settimana Santa e alla spiritualità popolare. Secondo la tradizione locale, la froscia è molto più di un semplice piatto: racchiude in sé un profondo significato cristologico e mariano. Ogni ingrediente porta con sé un simbolismo carico di spiritualità: la ricotta richiama l’Agnello pasquale, le uova simboleggiano la rinascita, il pane grattugiato rappresenta l’Eucaristia, mentre la nepitella – secondo un’antica leggenda popolare – sarebbe stata la prima cosa che la Vergine Maria gustò dopo aver rivisto il Figlio risorto, rendendola così un’erba sacra e carica di devozione.
Accanto a questo piatto così radicato nella cultura locale, la sagra celebra un dolce unico e prezioso: gli ‘ncannellati alessandrini, un’autentica perla della pasticceria locale, dalla storia affascinante e dalle radici antiche. Si tratta di una prelibatezza tipica, dal gusto inconfondibile, legata indissolubilmente alla figura di suor Maria Cannella, appartenente al Collegio di Maria, e alla nobile casata dei Barresi, fondatori del borgo originario. La leggenda narra che proprio in occasione di una delle frequenti visite che il principe Giuseppe Barresi faceva alle suore durante i suoi soggiorni ad Alessandria della Pietra, l’antico nome del paese, suor Maria volle omaggiarlo con un dolce speciale, creato con gli ingredienti semplici e genuini che aveva a disposizione: mandorle pelate (mennuli muddrisi cavalera), zucchero, farina, un po’ d’acqua tiepida, lievito e un pizzico di ammoniaca, dono dei Barresi proveniente da Palermo, insieme ad altre spezie rare.
Dopo aver lavorato l’impasto e formato delle palline con le mani, suor Maria le dispose nelle teglie e le infornò. Al termine della cottura, notò che la parte esterna si era leggermente allargata, mentre il centro era rimasto più gonfio, regalando al dolce una forma particolare e riconoscibile. Ma la suora non si fermò qui: avendo già utilizzato i tuorli per un’altra preparazione, decise di non sprecare gli albumi avanzati. Li montò con energia, aggiunse zucchero e qualche goccia di limone, ottenendo una crema spumosa che chiamò “marmurata”. Quella glassa bianca, liscia e dolce, servì da tocco finale per i dolci appena sfornati.
Il risultato fu talmente sorprendente che, si racconta, il principe ne fu entusiasta e decise di battezzare quei dolci col nome della suora che li aveva creati: nacquero così gli ‘ncannellati alessandrini, simbolo di dolcezza, ingegno e tradizione, che ancora oggi si tramandano nelle famiglie del paese. La ‘ncannellata, con il suo cuore morbido di mandorla e la caratteristica copertura di glassa bianca, è molto più di un semplice dolce: è un emblema della memoria collettiva e dell’identità culinaria di Alessandria della Rocca. Questa delizia artigianale, tramandata di generazione in generazione, rappresenta un vero e proprio viaggio nel tempo, capace di evocare sapori antichi e storie intrise di devozione, ingegno e semplicità.
Apprezzata per la sua consistenza fragrante e il profumo delicato, la ‘ncannellata continua ancora oggi a essere protagonista delle tavole alessandrine durante feste e ricorrenze, diventando simbolo di un patrimonio gastronomico che non smette di affascinare chi la assaggia per la prima volta.
Per tutti coloro che desiderano riscoprire o imparare a realizzare la ricetta degli ‘ncannellati di Alessandria della Rocca, è possibile lasciarsi guidare passo dopo passo alla scoperta di un sapore senza tempo.
La Sagra di Alessandria della Rocca sarà quindi un viaggio tra sacro e profano, dolce e salato, un percorso tra i sapori di un tempo e le storie che si intrecciano alle ricette. Durante le giornate dell’evento non mancheranno momenti di intrattenimento, musica e convivialità, per rendere omaggio non solo al gusto, ma anche alla cultura e al senso di comunità che da sempre contraddistinguono Alessandria della Rocca. Un appuntamento imperdibile per chi vuole vivere un’esperienza autentica, tra leggende, tradizioni e prelibatezze locali.
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