
Sant’Elia, pittoresco borgo marinaro del Comune di Santa Flavia, a pochi passi da Porticello, deve le sue origini alla tonnara e all’attività peschereccia che per secoli hanno rappresentato il cuore della vita economica e sociale. In questo scenario semplice e autentico, la Festa della Madonna Addolorata è da sempre il momento più sentito dell’anno, capace di riunire tutta la comunità attorno alla propria Patrona e di richiamare fedeli anche dai paesi vicini
La Festa della Madonna Addolorata di Sant’Elia
Le radici di questa devozione affondano in una storia secolare. La prima cappella intitolata a Sant’Elia, risalente al 1365, fu più volte ricostruita e divenne fulcro della vita religiosa, tanto da dare il nome alla borgata e alla tonnara. Nel Seicento, a causa della lontananza della chiesa di S. Anna, gli abitanti decisero di edificare una nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine del Carmelo, in prossimità del mare. L’edificio, ampliato nel Settecento anche grazie al principe Filangeri, venne poi affidato alla congregazione dei Serviti di Maria S.S. Addolorata, che ne fecero un centro di spiritualità e solidarietà. Le difficoltà nel garantire la presenza stabile di un cappellano spinsero i santeliesi a sviluppare un forte senso di autogestione religiosa, sostenuti da una fede incrollabile che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione.
La “Virgini Perdolenti” e la devozione popolare
Il culto della Madonna Addolorata di Sant’Elia è legato ad un pregevole simulacro di autore ignoto, ma di evidente influenza spagnola, riconosciuto come un autentico capolavoro di devozione popolare. Fu l’Ordine dei Serviti, tra la fine del Seicento e i primi del Settecento, a introdurre l’immagine dell’Addolorata nell’antica cappella di Sant’Elia. Successivamente, durante la Pasqua del 1800, il simulacro venne solennemente intronizzato nella nuova chiesa, divenendo da allora il fulcro della spiritualità della piccola borgata.
Nel corso dei secoli l’effigie ha conosciuto alcune modifiche, soprattutto riguardanti il vestiario e gli ornamenti, che ne hanno progressivamente cambiato l’aspetto esteriore senza intaccarne il valore simbolico. Fu negli anni Cinquanta del Novecento che il simulacro assunse l’aspetto con cui ancora oggi viene venerato, trasmettendo intatta la forza della fede e della tradizione di Sant’Elia. Conosciuta come la “Virgini Perdolenti”, la statua ha attraversato i secoli come testimone della fede dei santeliesi, che davanti a Lei hanno affidato speranze, dolori e ringraziamenti. La tradizione racconta di grazie ricevute e di una presenza costante della Madonna nella vita del borgo, tanto che ogni anno, a settembre, migliaia di fedeli si riuniscono per onorarla con emozione e gratitudine.
Le celebrazioni a Sant’Elia iniziano il 1° settembre con la quindicina dell’Addolorata. Durante la festa, le vie del paese si riempiono di luminarie, preghiere e canti. Le celebrazioni religiose culminano con la solenne processione della statua dell’Addolorata per le stradine della borgata, accompagnata dalla banda musicale e seguita da una moltitudine di fedeli. È il momento più intenso, in cui fede e identità locale si intrecciano in un unico, vibrante sentimento di comunità.
Oltre al forte valore religioso, la Festa dell’Addolorata è anche un’occasione di incontro e di festa civile. Il lungomare di Sant’Elia ospita la tradizionale Sagra del pesce azzurro, omaggio al mare e ai suoi frutti che da sempre sostengono la vita del borgo. Non manca il caratteristico gioco dell’Antenna alla caletta, spettacolo di abilità e divertimento che coinvolge grandi e piccoli.
Le serate di festa si concludono con concerti e spettacoli musicali che animano il paese, fino al suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio che illumina il cielo e il mare, suggellando il legame indissolubile tra la Madonna Addolorata e il popolo di Sant’Elia. Una festa che unisce devozione, storia e tradizioni popolari, rendendo questo borgo marinaro un luogo dove fede e comunità si incontrano in un abbraccio senza tempo.
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