
San Leone Santo Patrono di Sinagra viene celebrato l’8 maggio di ogni anno con solenni festeggiamenti, ai quali prendono parte numerosi fedeli provenienti anche dai paesi vicini. San Leone è una figura profondamente legata alla storia e alla spiritualità della Sicilia. Nato a Ravenna tra il 710 e il 725, fu nominato vescovo di Catania nel 765, dove si dedicò con fervore alla difesa della fede e alla lotta contro l’eresia. Secondo la tradizione, trascorse gli ultimi anni della sua vita da eremita in una grotta situata nel Vallone d’Orecchia, nel territorio di Sinagra, luogo che divenne presto meta di devozione popolare. Su quella grotta fu in seguito edificata una piccola chiesa, ancora oggi simbolo della presenza del Santo sul territorio. La leggenda racconta che proprio lungo il sentiero che collegava la grotta al paese avvenne l’incontro tra San Leone e il Diavolo: Satana tentò di ostacolarlo, ma il Santo, tracciando una croce sulla roccia, lo ricacciò negli abissi. Quella croce incisa nella pietra, tuttora visibile, è considerata una testimonianza miracolosa del suo potere spirituale. Nel 1450 circa, San Leone fu proclamato Patrono di Sinagra, e da allora la comunità lo celebra con profonda devozione.
La Festa di San Leone di Sinagra
Il giorno della Festa di San Leone di Sinagra, la statua del Santo viene condotta a spalla per le vie del borgo medievale, in due suggestive processioni che si svolgono la mattina, con partenza dalla Chiesa Madre, e il pomeriggio.
La processione pomeridiana della festa di San Leone di Sinagra ha inizio con l’uscita del fercolo dalla Chiesa del Crocifisso e, dopo aver percorso un breve tragitto, si svolge la tradizionale “corsa di San Leone”, nel tratto compreso tra la via Vittorio Veneto e Piazza San Teodoro. Al passaggio la statua viene accolta ed acclamata da una enorme folla, al grido di “viva viva Santu Liu”.
Questa corsa vuole ricordare un’antica usanza che sino a qualche decennio fa si svolgeva durante la processione, quando dopo il passaggio davanti alla chiesa del Crocifisso, al simulacro si facevano eseguire una serie di spostamenti rapidi, i cosiddetti “miracoli i Santu Liu” per soccorrere i malati nel centro del paese. Nel 2008 la Festa di San Leone di Sinagra è stata inserita nel Registro delle Eredità Immateriali (REI).
La festa liturgica del 20 febbraio commemora il giorno della sua morte, avvenuta nel 785, e prevede una solenne processione in cui l’insigne reliquia del Santo viene portata dalla Chiesa Madre fino alla chiesa di San Leone, dove si celebra la Santa Messa in suo onore.
Un altro momento di grande intensità spirituale è rappresentato dalla fiaccolata della sera di Pasqua, quando la statua di San Leone viene riportata alla Chiesa Madre. La processione attraversa di corsa il ponte tra due ali di fuochi pirotecnici, dando vita a uno spettacolo di luce e fede che emoziona ogni anno fedeli e visitatori.
Il percorso inverso si compie invece la domenica successiva al 4 novembre, quando l’effigie del Santo ritorna alla chiesetta rurale edificata sull’eremo, per ricordare i luoghi dove egli scelse di ritirarsi in preghiera.
La Festa di San Leone di Sinagra è un viaggio nella memoria e nella fede, un legame vivo tra passato e presente che rinnova ogni anno la devozione di un intero paese verso il suo Santo protettore.
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